Nella cabala il numero 13 è associato alla morte e rinascita, al cambiamento e alla ricerca di unità. Nella tombola è Sant’Antonio. Nell’amministrazione comunale di Aversa il 13 corrisponde al numero necessario per andare avanti. È il minimo indispensabile. Una maggioranza risicata, certo. Ma può garantire coesione, ingrediente prezioso e mancante nel team guidato da Franco Matacena nel primo anno e mezzo di governo. Dopo l’ennesimo e stucchevole strappo di Aversa Azzurra, che ha mandato all’aria l’ultima seduta del civico consesso, il sindaco sembra voler perseguire la strada del “meglio pochi ma buoni”. La fascia tricolore non ne può più del doppio, a volte triplo o quadruplo, gioco di Gianpaolo Dello Vicario e company. Fin dall’inizio della consiliatura gli azzurri normanni sono stati un elemento di disturbo. Pur avendo incassato un assessore hanno sempre alzato la posta. E quando il gruppo è passato da due componenti, Luigi Dello Vicario e Ciccio Di Virgilio, a quattro membri con l’aggiunta di Adele Ferrara e Ivan Giglio, i dissidi interni sono aumentati, di pari passo con le richieste di contare di più.

Quello che non va giù a Matacena è l’atteggiamento ondivago di Dello Vicario junior. Negli incontri “vis-à-vis” il leader di Aversa Azzurra mostra apertura e disponibilità, garantendo la stabilità della maggioranza. All’esterno, ovvero sugli organi di informazione, l’avvocato muta radicalmente postura con “uscite” e documenti politici durissimi contro l’amministrazione comunale. La recente presa di posizione, all’indomani dell’azzeramento della giunta disposto dal sindaco, è in linea con quelle precedenti. “L’ultimo anno e mezzo – si legge nel documento – è stato inevitabilmente segnato da criticità: le dimissioni di uno dei nostri migliori assessori, l’addio della scrupolosa segretaria comunale, evidenti ed imbarazzanti défaillance in settori strategici, episodi di delegittimazione e perfino aggressioni verbali tra consiglieri e nei confronti di dirigenti, oltre a tentativi di sabotaggio di commissioni consiliari determinanti, come quella al Bilancio”.
Critiche pesantissime in perfetto stile opposizione. E ancora: “Aversa merita un’amministrazione che sappia programmare, decidere e assumersi responsabilità. Non una guida che rincorra le emergenze, ma una che costruisca un percorso politico coerente, fondato su priorità precise: qualità dei servizi, rigore amministrativo, trasparenza, sviluppo urbano e tutela della comunità”. Un modo chiaro per dire che finora sono mancati “qualità dei servizi, rigore amministrativo, trasparenza, sviluppo urbano e tutela della comunità”. Già a prima vista appare palese che si tratta delle stesse e identiche rimostranze della minoranza. Quindi una domanda è d’obbligo: Aversa Azzurra è in maggioranza o all’opposizione? Un interrogativo al quale nemmeno il gruppo dellovicariano sa rispondere, perché nel frattempo ha sempre espresso un assessore. L’unico dato incontrovertibile è il continuo ed estenuante gioco su due tavoli: un piede in maggioranza, con tanto di poltrona in giunta e incarichi, l’altro fuori, con interventi pubblici a gamba tesa, come se Aversa Azzurra fosse estranea a Matacena ai suoi boys.

Ma il sindaco è stufo di avere a che fare con uno schieramento che si comporta da “partito di lotta e di governo”. La due posizioni sono inconciliabili. Ed ecco la decisione di azzerare l’esecutivo che potrebbe spianare la strada ad un nuovo assetto in maggioranza basato sul numero 13. Morire per rinascere uniti e per stoppare una volta e per tutte lo stillicidio di Aversa Azzurra. Il Sant’Antonio della tombola è Antonio Mottola, pescato dall’opposizione dall’avveduto Giovanni Innocenti, che in tempi di pace apparente si era già preparato alla guerra mettendo Matacena nelle condizioni politico-numeriche di smarcarsi dai diktat di Dello Vicario junior. Tornano in mente le inquietanti parole del sindaco: “Non accetterò mai ricatti”. Con 13 consiglieri che sostengono la squadra di governo l’amministrazione comunale potrà andare avanti, in attesa dell’appoggio di qualche altro esponente “responsabile” della minoranza.

In questo scenario il nuovo esecutivo subirà qualche aggiustamento con il probabile ingresso di Federica Turco. Il capogruppo di Noi Aversani entrerebbe in quota sindaco. In casa Aversa Moderata Eufrasia Cannolicchio dovrebbe fare spazio a un avvocato donna. Mentre Alfonso Oliva (Aversa, Italia), Francesco Di Palma (Immagina Aversa), Francesco Sagliocco (Noi Aversani) e Iole Dello Margio di Aversa Moderata saranno sicuramente riconfermati. L’intenzione di Matacena è lasciare libera una casella per verificare se il gruppo Aversa Azzurra è interamente sulle posizioni di Gianpaolo Dello Vicario oppure se qualche consigliere si sgancerà. In tal caso l’ultimo posto in giunta andrebbe ai fuoriusciti con la riconferma quasi certa di Olga Diana. A differenza di Alfonso Oliva che sta tramando per sbarazzarsene, sia Matacena che Innocenti tendono a salvaguardarla perché si dimise dall’assise per far parte del primo esecutivo comunale. La pneumologa ottenne oltre 600 preferenze e risultò la donna più votata in assoluto. Un aspetto politico-democratico che va tenuto in considerazione, ma allo stesso tempo la sua riconferma dipende dal sostegno o meno di 1-2 consiglieri.
Il tempo stringe. E i granelli già si stanno accumulando sul fondo della clessidra. Il sindaco varerà in fretta il nuovo team di governo. Non vuole cuocersi a fuoco lento sulla graticola di Aversa Azzurra. Si è scottato già abbastanza.
Mario De Michele












