Sale a oltre 20mila il bilancio dei morti del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria mentre svanisce la speranza di trovare altri sopravvissuti. Lo riferisce SkyNews. È stato trovato vivo sotto le macerie ad Hatay. Stringeva tra le dita minuscole una ciocca di capelli scurissima, probabilmente sono i capelli della madre. Così è stato trovato e messo in salvo un neonato di appena 20 giorni: Kerem Agirtas. Si chiama Ikra Tasci, ha 7 anni. È stata salvata da una squadra di soccorritori dell’esercito israeliano e dalle squadre di soccorso turche dopo aver passato tre giorni sotto le macerie di un edificio crollato nella città di Kahramanmaras, nel sud-est della Turchia. In Turchia i terremoti hanno colpito una popolazione stimata di circa 13,5 milioni di persone in 10 province, di cui più di un terzo è rappresentato da bambini. «Sono ancora sette i connazionali che mancano all’appello» dopo il terremoto in Turchia. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Villa Madama, spiegando che si tratta di Angelo Zen e di una famiglia di sei persone di origine siriana con tre adulti e tre minori. L’agenzia turca per la gestione dei disastri, Ahad, fa sapere che sono state registrate quasi 650 scosse di assestamento dai due terremoti di magnitudo 7,8 e 7,6 di lunedì tra Turchia e Siria, rendendo gli sforzi di soccorso ancora più difficili e pericolosi mentre le squadre di emergenza continuano le operazioni di ricerca per eventuali altri sopravvissuti. Lo scrive il Guardian online. Le scosse di assestamento sono tremori più piccoli che seguono un terremoto più grande, nella stessa area, mentre la crosta terrestre spostata si adatta dopo la scossa principale. Diminuiscono costantemente in grandezza e frequenza secondo dati scientifici, ma possono continuare per giorni o addirittura settimane.

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