Un disastro. Se i concerti delle prime serate del Settembre al Borgo hanno fatto registrare un flop al botteghino con il boom dei biglietti omaggio, forse è ancora peggiore il bilancio degli esercenti di Casertavecchia. Il tracollo economico è generalizzato. Riguarda tutti: dai ristoranti ai bar. Rispetto all’anno scorso le vendite sono calate di oltre il 50%. Un disastro, appunto. Del resto, non ci voleva un indovino per capire fin dall’inizio che la pessima organizzazione del Festival avrebbe avuto ripercussioni negative a tutti i livelli. Sul piano artistico l’offerta, com’era prevedibile (lo abbiamo scritto con ampio anticipo) è da festa patronale. E inevitabilmente la poca attrattività dei nomi in cartellone non ha mobilitato le “masse” di turisti che invece il presidente della Provincia Domenico Zinzi e il direttore artistico Nunzio Areni avevano garantito apponendo sul Settembre al Borgo il bollino di “Festival di tutti”. Finora è stato solo il “Festival degli amici degli amici”. Abbiamo raccolto le lamentele, numerosissime e motivate, di gran parte degli esercenti di Casertavecchia. Tutti accomunati dalla stessa accusa: “Si sono fatte solo chiacchiere sull’incentivazione del turismo, mentre in realtà non si è fatto nulla per attirare le persone al Borgo”. La desolazione balza agli occhi dalle foto che abbiamo scattato nelle prime tre serate della kermesse. Strade deserte, piazza vuota. E locali senza clienti. Zero. Del resto l’idea cervellotica di non prevedere spettacoli gratuiti dopo quello a pagamento al Teatro della Torre non poteva che produrre danni. Se a questo si aggiunge che nel primo concerto, quello di Irene Grandi, non è stato neanche allestito il maxi-schermo in piazza, allora la frittata e fatta. E a nulla è valso il tentativo maldestro di proiettare nelle serate successive lo spettacolo sulla facciata del Duomo, dove si intravedevano solo ombre. Oppure, come nel caso dei Tiromancino, collocare uno schermo grande poco più di un moderno televisore domestico. A proposito dei Tiromancino. Anche il gruppo di Federico Zampaglione ha attirato pochissimi spettatori: 192 paganti.. In compenso sono diminuiti i biglietti omaggio che, osservando la platea, non sono stati comunque meno di 250. Un passo avanti rispetto ai 500 del concerto di Ierene Grandi. Complimenti.
Mario De Michele
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