“Oggi è facile parlare di camorra. Trent’anni fa Giancarlo era solo e per questo era un facile bersaglio. Oggi non è più così: sono stati sviluppati tanti anticorpi e possiamo raccontare la normalità di una terra che ha tante cose belle da offrire”. Nelle parole del fratello Paolo, 29 anni dopo la morte di Giancarlo Siani, c’è la sintesi di un percorso lungo circa trenta anni fatto di memoria e impegno nella lotta a tutte le mafie. Il ricordo di Giancarlo e di tutte le vittime innocenti della criminalità sono stati al centro dell’undicesima edizione del premio intitolato al giovane cronista del Mattino. I riconoscimenti sono stati consegnati nella sede del quotidiano partenopeo nel corso di una mattinata caratterizzata dalla commozione e dall’impegno civico nel ricordo di Giancarlo Siani, cui è stato accomunato quello di Simone Camilli, il reporter di guerra che ha perso la vita a Gaza lo scorso 13 agosto vittima di un ordigno. “Esempi come quello di Giancarlo e Simone – ha sottolineato il direttore del quotidiano di via Chiatamone Alessandro Barbano – sono carburante per il nostro mestiere e una testimonianza che ci porteremo dietro. Il loro ricordo sopravvive alla morte”. Celestino Genovese con il romanzo ‘La fontana di Bellerofonte’ (Pironti editore) si è aggiudicato il primo premio nella sezione letteratura. Nella sezione tesi di laurea il premio è andato a Luca Cerasuolo per la tesi dal titolo ‘Semiotica mafiosa: simboli e comunicazione’, relatore Isaia Sales. Nella sezione fumetti- video e foto, primo premio al docufilm realizzato da Alessandro Chiappetta per Rai Storia-Rai Educational dal titolo ‘Non tacerò. La storia di don Peppe Diana’ dedicato alla figura del parroco di Casal di Principe assassinato dai Casalesi. Ex aequo con Riccardo Guido disegnatore di ‘Salvo e le mafie’. Menzione speciale per Gildo De Stefano per il volume ‘Caro Giancarlo … epistolario mensile per un amico ammazzato”. Un premio speciale, ritirato dal padre Pierluigi, è stato dedicato alla memoria di Simone Camilli. Altri riconoscimenti sono andati nella sezione letteratura al libro ‘Parole come pane. La sintassi di Nisida’ di Maria Franco e alla clip realizzata dagli studenti dell’Istituto Ipia di Miano ‘Noi siamo qui’. In tutto sono state trentadue le opere pervenute di cui 17 libri, 5 video, 5 tesi di laurea, 4 fumetti e un articolo scientifico. Nel corso dell’appuntamento e’ stato proiettato un video che ripercorre le tappe del viaggio nei luoghi delle istituzioni dalla Mehari appartenuta a Giancarlo Siani. Il ricordo delle tante vittime innocenti (300 in Campania) e’ stato al centro dell’intervento di Paolo Siani, fratello di Giancarlo e presidente della fondazione Polis: “Quanta fatica abbiamo fatto in questi anni, quante energie profuse e quante persone sono state coinvolte. Oggi la scuola è un serbatoio straordinario. Ai ragazzi deve arrivare il messaggio che i buoni sono buoni e che i cattivi pagano sempre un prezzo e che cambiare si può. Serve un segnale tangibile da dare ai ragazzi che le cose possono cambiare e che certe morti, come quella di Giancarlo, non sono accadute invano”. Tra gli altri sono intervenuti Geppino Fiorenza (libera Campania), l’assessore regionale Caterina Miraglia (“la Regione Campania affianca la fondazione Polis nei progetti per la scuola”), l’assessore comunale alla Comunicazione Monia Aliberti (“la nostra amministrazione è in prima linea sulla legalità”) e il rettore del Suor Orsola, Lucio D’Alessandro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui