Una protesta dei cento lavoratori del Consorzio Rione Terra blocca da questa mattina il centro storico e la zona del porto di Pozzuoli. I lavoratori sono scesi in piazza per il mancato reintegro nel cantiere da parte dell’impresa Fiore-Pacifico, malgrado lo sblocco dei fondi di 30 milioni da parte della Regione Campania. Servono per completare i lotti nove e dieci che riguardano il campanile e la canonica della Cattedrale e il Museo Diocesano. Lunedì, come previsto, la Regione ha firmato il nuovo contratto con il rilascio della prima tranche di 4 milioni per riaprire il cantiere. Ieri, invece, la doccia fredda da parte del Consorzio che per riaprire il cantiere pretende dalla Regione anche 8 milioni di arretrati bloccati dal patto di stabilità. “É un pretesto – sostengono all’unisono i sindacati, Cgil, Cisl ed Uil – I patti con il Consorzio erano diversi. I soldi ci sono ed i lavoratori vanno reintegrati. Non si possono pretendere ora soldi che si aspettano da due anni”. Intanto il mancato reintegro dei cento lavoratori rischia di far scattare il loro licenziamento, in quanto il prossimo 7 ottobre si chiude la procedura di mobilità e non è rinnovabile”. Da qui la protesta che ha mandato in tilt tutta la città con traffico paralizzato sulle principali direttrici. Sul posto sono presenti gli agenti del Commissariato di Polizia di Pozzuoli.