“Dal 2000 al 2005 con Nicola Cosentino, Mario Landolfi e i fratelli Orsi abbiamo orientato le elezioni in tutti i 20 comuni facenti parte del Consorzio di Bacino Caserta4 procedendo ad assunzioni anche trimestrali prima di ogni tornata elettorale”. E’ quanto ha dichiarato il collaboratore di giustizia Giuseppe Valente, ex presidente del Consorzio, sentito in video-conferenza al processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che vede imputato l’ex sottosegretario Nicola Cosentino per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa in relazione alle infiltrazioni del clan dei Casalesi nell’ente che effettuava la raccolta dei rifiuti. “Per ogni tre assunti nel Ce4 indicati da Cosentino – prosegue Valente rispondendo alle domande del pm della DDA Alessandro Milita – ve n’era uno individuato da Landolfi, secondo un rapporto di uno a tre, anche se ogni segnalazione era sempre concordata tra i due”. Nel cda del Ce4, racconta Valente, Cosentino indicò e ottenne grazie a me la nomina di “Angelina Cuccaro, a quell’epoca da poco uscita dalla giunta provinciale, del medico di Caserta Diego Paternosto (ex direttore sanitario dell’ospedale civile di Caserta, ndr), del politico Giuseppe Corpo, molto vicino al cardinale Crescenzio Sepe, e dell’ex giudice tributario Pasqualino Lombardi (imputato insieme allo stesso Cosentino nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3, ndr)”. Le modalità di assunzione era le stesse anche nell’Eco4, ovvero nella società mista che effettuava materialmente la raccolta e che il consorzio aveva creato insieme alla Florambiente dei fratelli Sergio e Michele Orsi, il primo ucciso dal gruppo Setola, il secondo già condannato in un’altra tranche del processo che vede imputato Cosentino. “Nell’Eco4 però – dice Valente – Cosentino faceva assumere le persone tramite gli Orsi, penso all’allora assessore a Villa Literno Gennaro Oliviero e a Nicola Picone, ex consigliere comunale di Trentola Ducenta. Io le cose le venivo a sapere proprio da Sergio Orsi: Fu lui per esempio che mi disse che almeno una cinquantina di persone assunte in Eco4 erano di Casal di Principe ed erano state segnalate da Cosentino e di queste molte erano parenti di importanti camorristi”. “Sia nel Ce4 che nell’Eco4 – continua – le assunzioni, specie quelle con contratti trimestrali, aumentavano prima delle elezioni; le persone assunte dovevano appoggiare i nostri candidati”. Tra i sindaci che il “gruppo” formato da Valente, Cosentino, Landolfi e gli Orsi avrebbe appoggiato, il pentito cita tra gli altri “Antonio Scalzone a Castel Volturno, Carlo Zannini a Falciano del Massico, Giancarlo Della Cioppa a Bellona, Diana a Pastorano, Giorgio Magliocca a Pignataro Maggiore”. Tra le persone indicate da Cosentino, Valente cita infine Carlo Savoia, fratello di un ex sindaco del Casertano ed ex presidente di Eco 4 e di una delle tre società satelliti del Consorzio che, però, non ha mai funzionato. “Quando arrivò il momento di liquidare la società e prenderci i soldi versati in banca a titolo di capitale sociale, scoprimmo che erano spariti 30mila euro e Savoia mi disse che se li era presi a titolo di indennità. Non lo denunciai alla magistratura perché lo conoscevo ed era amico di Cosentino, ma quei soldi non li abbiamo più visti”. L’esame, che è iniziato il 16 ottobre scorso occupando otto udienze, si è poi concluso. Il 12 febbraio inizierà il controesame della difesa di Cosentino.