Alife- Il suo è stato uno degli interventi più apprezzati e convincenti per il pubblico presenti alla seconda riunione del comitato per la tutela dell’ambiente e la salute. L’ing.Mario Calabrò le ha trasformate anche in osservazioni e rilievi, come quello del “mancato recupero del calore prodotto”, da allegare al verbale del consiglio comunale in programma domani sul problema dell’impianto/centrale di compostaggio ed inviate al sindaco Giuseppe Avecone .
Ecco la nota integrale :
“Nel definire l’impianto si usa sempre per prima la parola compostaggio, ma si tralascia di dire che c’e’ produzione di energia, i cui guadagni non andranno certo alla Collettivita’, ma ai costruttori attraverso gli incentivi e certificati verdi. Una volta terminata l’Opera e gli incentivi, l’impianto dovra’ pur mantenersi, quindi diventera’ sempre piu’ “invadente” e aggressivo nei confronti delle politiche ambientali. Gia’ e’ previsto da progetto la possibilita’ di una espansione tutto intorno. La Collettività allora pagherà 3 volte il prezzo:
– Nell’aumento della propria bolletta ENEL per pagare i certificati verdi all’impianto:
– Nel disturbo fisico (rumore,odori) e inquinamento che deprezzerà il ns. territorio:
– Con la salute, anche derivata dal decadimento della qualita’ della Vita;
– la riprova di quanto sopra, e’ data dai nomi e credenziali della cordata di aziende che hanno partorito il progetto, fra le altre Edison Energia, Sorgenia, grandi costruttori edili e banche/enti finanziari;
– Una grande pecca del progetto che a mio parere, obiettivamente parlando, vanifica tutti gli sforzi degli ideatori e progettisti dell’impianto e’ il mancato recupero del calore prodotto. Questo fara’ si’ che l’impianto diventi un grande inquinante “termico”, cioe’ contribuira’ al riscaldamento globale per la qual cosa non credo che l’Europa sia contenta. L’Intergovernmental Panel on Climate Changes IPCC raccomanda proprio questo, di mitigare tutte le fonti di calore. Nel ns. territorio avremo allora un “Mostro”, in tal senso;
– Come puo’ leggere sul sito Internet della Generalife.it , sembrano ingannevoli e utopistiche le preposizioni riportate: “utilizzare solo materiale della zona”. Non esistono le quantita’ adeguate;
– C’e’ il rischio che in futuro (dopo i 10 – 15 anni di incentivi pubblici) l’impianto possa avere dal Governo l’autorizzazione a diventare una discarica o peggio ancora uno smaltitore di rifiuti, cioe’ inceneritore. Nel progetto si evidenzia infatti la possibilita’ di ingrandire l’area dell’impianto, acquisendo i fondi contigui;
– Per la produzione di odori la centrale dovrebbe stare quanto piu’ lontana possibile dalla citta’… Invece e’ a solo 1.5 Km dal Comune…. Eolo Bucci, che se ne intende di venti, dice che in Estate alle 17 c’e’ l’inversione termica, il vento va sempre da sud a nord. Quindi proprio in direzione della citta’ di Alife…. La gente dovra’ tenere le finestre chiuse per la puzza, immaginate ?;
– In estate, il trasporto di tanti camion con materiale che marcisce durante il trasporto, porra’ seri problemi di cattivi odori e malattie infettive, riducendo le attivita’ turistiche e provocando deprezzamento degli immobili e riduzione della qualita’ della Vita;
– A causa della grandezza dei 2 motori da 500KW (impianti di cogenerazione), serviranno grandissime quantita’ di ossigeno, che nella zona verra’ sempre di piu’ a diminuire. Poiche’ sono gli alberi e le piante a fornire ossigeno, se poi si tagliano per alimentare il digestore anaerobico…..;
– Il comunicato del 27 e’ ingannevole! Dice che non occorre acqua, invece nei documenti dice che si useranno due pozzi, perché non c’e’ in zona l’acquedotto comunale. Ma anche l’acqua del sottosuolo e’ Nostra ! ;
– Il buon senso ed il ragionamento evidenziano il “non senso” del progetto: per smaltire i rifiuti organici vengono prodotti altri rifiuti. Cioe’ il ciclo dei rifiuti non si chiude, ma si allunga;
– Ammettendo solo la funzionalita’ come produzione elettrica: Abbiamo bisogno di nuove centrali ? La potenza elettrica installata in Italia è di 110 Gigawatt a fronte di una richiesta di picco di 57 Gigawatt per poche ore. Il fabbisogno di energia elettrica nazionale non supera i 42GW durante la massima richiesta giornaliera – Dati TERNA, 2009”
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