Consulenze, spesso fittizie, e subappalti a ditte segnalata dagli amministratori pubblici che favorivano l’aggiudicazione delle gare. Il responsabile relazioni istituzionali della Coop Francesco Simone ha spieato come funzionava il “sistema corruttivo” della Cpl Concordia durante l’interrogatorio nel carcere di Poggioreale. Era “un protocollo ben collaudato”, ha dichiarato il dirigente della coop, raggiunto da una delle ordinanze di custodia eseguite nei giorni scorsi, nell’ambito dell’inchiesta sui lavori per la matenizzazione di Ischia, condotta dai pm Henry John Woodcock, Giuseppina Loreto e Celeste Carrano. Simone ha parlato anche dell’appalto nell’isola di Procida. Secondo il dirigente della coop rossa, l’ex sindaco ed ex deputato Luigi Muro, raggiunto da un avviso di garanzia, sarebbe stato utilizzato anche per i suoi legami con l’attuale sindaco, allo scopo di ottenere le autorizzazioni necessarie dal Comune. A Muro sarebbe stata riservata una quota quantificata tra il 10 e il 20 per cento di una società costituita ad hoc dalla Cpl Concordia. Il dirigente ha spiegato che diverse volte la coop ha creato società di scopo le cui quote aumentano vertiginosamente quando l’appalto viene assegnato e si sbloccano i finanziamenti pubblici. Lo stesso sistema sarebbe stato applicato, a suo dire, per retribuire Muro “o chi per lui”. Simone ha anche raccontato di aver assistito a colloqui tra Muro e Roberto Cesari, ex presidente della Cpl, durante i quali si faceva esplicito riferimento alla vicenda. Cesari si sarebbe poi anche lamentato con Simone per il fatto che Muro “voleva monetizzare subito il suo guadagno” avendo intenzione di vendere la propria quota appena ottenuto il finanziamento. Simone avrebbe sentito l’esponente politico sostenere che grazie a lui sarebbero stati adottati provvedimenti amministrativi a favore della Cpl in maniera rapida.

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