Analisi sulla presenza di sostanze radioattive e sull’eventuale infiltrazione del percolato nella falda acquifera saranno eseguite a Caserta nella zona di Lo Uttaro, vasta area ricadente nel territorio del capoluogo e dei comuni di San Nicola la Strada, San Marco Evangelista e Maddaloni, dove negli anni sono state aperte quattro discariche. Oggi la Sogesid, società del Ministero dell’Ambiente che si occupa di bonifiche, ha infatti consegnato alle aziende Ph Srl e Tomabele Trivellazioni i terreni per dare il via alle indagini che rappresentano un’integrazione delle analisi di caratterizzazione già effettuate lo scorso da cui emersero valori di arsenico e altre sostanze inquinanti superiori alla norma. E’ stata l’Arpac, che nel 2014 convalidò la gran parte degli accertamenti effettuati, a richiedere un supplemento di indagine. In particolare saranno i tecnici della Seconda Università degli Studi di Napoli a ricercare nel percolato eventuali tracce di trizio e deuterio, isotopi radioattivi stabili; in una seconda fase i due isotopi verranno cercati nella falda, e se ciò dovesse emergere vorrebbe dire che il percolato è finito nelle acque. Gli esperti dell’Ateneo casertano inoltre faranno uno screening della “carote” contenenti campioni di terreno prelevato fino ad una profondità di 50 metri nelle varie discariche a caccia di tracce di radioattività. Le analisi verranno effettuate nei terreni circostanti le discariche, fino a 500 metri di distanza dagli invasi.

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