Piedimonte Matese- Si parlerà anche dell’annuale adempimento amministrativo-finanziario costituito dal piano di alienazione e valorizzazione immobiliari di proprietà del comune nella seduta del consiglio comunale fissato per il 30 giugno. L’argomento è stato aggiunto nell’ordine del giorno dal presidente del consiglio Benny Iannitti ad integrare la questione del rientro, in chiave pluriennale, del disavanzo dopo il riaccertamento straordinario dei residui .Si tratta di un provvedimento ai sensi dell’articolo art. 58 D.L.n° 118/2008, convertito in legge n° 133/2008 1: vale a dire “per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, province, comuni e altri enti locali, ciascun ente con delibera dell’organo di Governo individua, redigendo apposito elenco, sulla base e nei limiti della documentazione esistente presso i propri archivi e uffici, i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. Viene così redatto il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari allegato al bilancio di previsione. 2. L’inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente la destinazione urbanistica; la deliberazione del consiglio comunale di approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni costituisce variante allo strumento urbanistico generale. Tale variante, in quanto relativa a singoli immobili, non necessita di verifiche di conformità agli eventuali atti di pianificazione sovraordinata di competenza delle province e delle regioni. La verifica di conformità e’ comunque richiesta e deve essere effettuata entro il termine perentorio di trenta giorni dalla data di ricevimento della richiesta, nei casi di varianti relative a terreni classificati come agricoli dallo strumento urbanistico generale vigente, ovvero nei casi che comportano variazioni volumetriche superiori al 10 per cento dei volumi previsti dal medesimo strumento urbanistico vigente…”

Michele Martuscelli

 

 

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