Come un macigno che si abbatte sulla testa. Come una lama gelida che trafigge il cuore. Perdere due figli, il primo di 6 anni, il secondo di appena 4 mesi, nel giro di un anno è forse la cosa peggiore al mondo. Una tragedia immane. Inaudita. Incomprensibile. Che ha distrutto la famiglia Piccolo di Casal di Principe. Ieri mattina, una “normale” calda giornata di luglio si è trasformata in un incubo. Un tunnel senza uscita. Raffaele, uno splendido bimbo di 4 mesi, è nella sua culla. Dorme. La mamma è nella stanza accanto. Si sta occupando delle prime faccende di casa. Sente il figlio piangere. Si precipita da lui. Il piccolo respira con difficoltà. Sembra che stia soffocando. Viene colta dal panico. Dal terrore che possa accadere qualcosa di irreparabile. Chiama subito il 118, con le mani tremanti, che a malapena riescono a impugnare il telefono. I sanitari accorrono in via D’Annunzio. Ma è troppo tardi. Purtroppo. Raffaele è già morto. Ucciso da un rigurgito “assassino”. Sulla madre cala il buio. Un velo nero. Nerissimo. Che annebbia la mente. Stordisce. Poi lo strazio. Viso stravolto dal dolore. Lacrime di disperazione. Quelle già versate, da lei e dal marito, circa un anno fa. Quando la famiglia Piccolo perse un altro figlio di soli 6 anni. Si chiamava anche lui Raffaele, nome dato anche al bimbo morto ieri. Papà e mamma lo avevano scelto in sua memoria. Era affetto da una malattia incurabile. Un devastante cancro al cervello. Che lo strappò dall’affetto dei genitori troppo presto. La tragedia della famiglia Piccolo si ripete un anno dopo. Un altro Raffaele, un altro figlio, stavolta in fasce, non c’è più. Oggi alle 17.00 a Casal di Principe si sono svolti, con centinaia di persone, i funerali per l’ultimo saluto a un angelo volato in cielo. Troppo presto. Che lascia un padre e una madre senza più lacrime. Prosciugate da un dolore indescrivibile. E segnati per sempre da un destino disumano. Addio, Raffaele. La terra ti sia lieve.
Mario De Michele