Tensione questa mattina al cantiere del Policlinico di Caserta tra gli operai e l’azienda romana Condotte affidataria dell’appalto da oltre 120 milioni di euro. I lavoro sono fermi da fine luglio in quanto è necessaria una variante all’opera che non è stata ancora presentata dai tecnici della Seconda Università degli studi di Napoli (Sun) proprietaria della struttura insieme alla Regione. A causare la tensione la decisione dell’azienda di trasferire 4 dei 40 lavoratori a partire da metà settembre in un cantiere siciliano. Sul posto è intervenuta i poliziotti della questura di Caserta in servizio alla Digos che hanno mediato riportando gli animi alla calma e impegnandosi a richiedere un incontro in prefettura. “Il provvedimento si è reso necessario – spiega Raffaele Coraggio, presidente del Consorzio di imprese Concorsu di cui Condotte è mandataria – in quanto non sappiamo quando i lavori potranno riprendere; non conosciamo i tempi di presentazione della variante, né la Sun ci ha dato rassicurazioni al riguardo”. Coraggio conferma inoltre che senza variante, ai primi di ottobre, i lavoratori, che ad agosto sono stati mandati in ferie forzate mentre nel mese in corso sono in cassa integrazione, “verranno licenziati, anche perché non potremo ricorrere ad altri ammortizzatori sociali”. Qualche giorno fa la deputata casertana del Pd Camilla Sgambato aveva dato rassicurazioni circa la ripresa dei lavori ad ottobre. “Al momento – dice il segretario della Filca-Cisl di Caserta Antonio Gelo – abbiamo notizie molto negative, speriamo che la situazione si sblocchi per il bene dei lavoratori e anche della città di Caserta che ha diritto a veder finita un’opera strategica iniziata dieci anni fa e per la quale sono stati stanziati tanti milioni di euro”.

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