Prima hanno aggredito un ragazzo colpendolo alla testa col calcio di una pistola, poi ne hanno sequestrato, per un’ora e mezza, un altro, minacciandolo di tagliargli le dita. Colpevole, a loro dire, di essere amico di un altro ragazzo che aveva preso le difese della fidanzata che, a sua volta, si era azzuffata con un’altra ragazza. Per questo motivo tre uomini, di 18, 32 e 37 anni, tutti originari della provincia di Napoli, sono stati arrestati dai carabinieri a Cattolica (Rimini), con l’accusa di sequestro di persona, lesione aggravate, porto e ricettazione di arma clandestina I fatti sono accaduti sabato sera fuori da un locale di Cattolica: i tre sono entrati e si sono avvicinati alla prima delle due vittime, un ragazzo rumeno di 20 anni e lo hanno colpito alla testa. In realtà era solo il tramite per arrivare al loro vero obiettivo, un giovane albanese colpevole di essere amico di chi si era intromesso in una lite che aveva visto coinvolto la ragazza del più giovane degli arrestati. Attraverso di lui volevano, infatti, arrivare al giovane coinvolto nella lite. Il giovane rumeno ha chiamato i carabinieri e, dopo essere stato medicato, ha raccontato l’accaduto. Poco dopo è stato chiamato dall’amico che era stato ‘liberato’. In base alle indicazioni dei giovani ed alla banca dati, i carabinieri sono risaliti ad uno dei tre arrestati e, da lui, agli altri due, che sono stati poi tutti riconosciuti dagli aggrediti. (ANSA).

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