Choc al centro commerciale Ipercoop di Afragola. Il cadavere carbonizzato di un uomo è stato trovato ieri alle 21.30 all’interno di un auto nel parcheggio all’aperto. Sul caso indaga la polizia. L’uomo si chiamava Antonio Luciano, 30 anni, residente a Napoli a Calata Capodichino. Era sposato e aveva una figlia di otto mesi: il battesimo era previsto per il prossimo 20 settembre. Prevale la pista del suicidio nelle indagini: l’uomo lavorava nel settore della manutenzione delle piscine. Era alle dipendenze di una ditta che quest’anno lo aveva licenziato due volte e poi riassunto. Attualmente stava lavorando, ma avvertiva un senso di precarietà sul suo futuro occupazionale. Secondo le testimonianze raccolte dagli agenti del commissariato di Afragola, negli ultimi tempi appariva stressato e preoccupato pur non avendo mai manifestato segni di particolare crisi o volontà suicide. Ieri Luciano ha concluso il lavoro a metà pomeriggio, e doveva recarsi a casa del padre per restituirgli un fornello a gas da campeggio. Invece si è fermato, a bordo della sua auto, in un punto isolato del parcheggio del centro commerciale. Alle 21.30 circa un giovane di passaggio ha udito un boato e visto la vettura avvolta dalle fiamme, con un uomo che si dibatteva all’interno, urlando. Ha chiamato i soccorsi, ma non c’è stato nulla da fare. Il cadavere di Luciano si trovava al posto di guida. Il sedile era stato reclinato all’indietro prima dello scoppio della bombola del fornello a gas, elemento che – in attesa dei successivi accertamenti tecnici – rafforza l’ipotesi del gesto deliberato rispetto a quella dell’incidente. Anche il fatto che l’auto fosse parcheggiata in una zona isolata del parcheggio, dopo la chiusura del centro commerciale, farebbe propendere per il suicidio. Ma si seguono tutte le piste.

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