Potrebbe essere (il condizionale è d’obbligo) il giorno della svolta nella trattativa sul nuovo assetto del Pd di Caserta. E’ in programma nelle prossime ore un incontro tra i gruppi Graziano-Stellato-Marino e i caputiani per chiudere l’accordo sulla segreteria provinciale. Raffaele Vitale non parteciperà. Desaparecidos anche Enzo Cappello. Entrambi hanno preferito non prendere parte a quello che evidentemente ritengono l’ennesimo vertice inutile. Ma forse oggi potrebbe essere davvero la volta buona per mandare in onda l’ultima puntata di una telenovela durata quasi due mesi. Il gruppo Marino stamattina si è riunito. E dopo un ampio confronto ha dato la disponibilità a rinunciare alla delega all’Organizzazione per non rompere con i caputiani. Superato questo ostacolo la via dell’intesa dovrebbe essere in discesa. Niente è scontato, visti i continui “stop and go” da una parte e dall’altra, però stavolta il traguardo appare davvero a un passo. In caso di accordo i seguaci di Caputo portano a casa la poltrona di vicesegretario e le deleghe all’Organizzazione e ai Circoli. Marino ripiega sugli Enti locali. Ma con una grossa novità: in campo scenderà Gennaro Falco, al posto di Erasmo Fava che ha rinunciato a entrare nel nuovo team di Vitale. Graziano-Sgambato metteranno in pista Marco Villano e Pasquale Stellato. Il primo ricoprirà il ruolo di portavoce o coordinatore della segreteria, il secondo farà parte dell’organismo in qualità di segretario provinciale dei Giovani democratici. In quota Caputo, come si sa da tempo, sarà Peppe Roseto a vestire i panni di vicesegretario, ma potrebbe occuparsi contemporaneamente anche dell’Organizzazione. Probabilmente i caputiani punteranno inoltre su Carlo Cerrito (neo presidente dell’associazione iDem) e sul maddalonese Angelo Campolattano. Qualche chance anche per Maurizio Reitano, anche lui di Maddaloni. Poi c’è, fuori dalle quote correntizie, Giusy Di Biasio. Se ci sarà il sì definitivo di tutti il primo a esultare sarà Villano. L’ex consigliere comunale di Aversa ha sempre lavorato per chiudere il patto con Caputo, anche a costo di tagliare i ponti con Marino. Diametralmente opposta la posizione di Stefano Graziano. Per il consigliere regionale l’accordo con l’area dell’europarlamentare assume un significato politico solo se ci sono le condizioni per dotare il partito di una governance più ampia. Ma con il passo indietro dei mariniani il problema sembra superato. Anche se le componenti della “nuova” maggioranza sono ancora guardinghe e diffidenti. Falco ha chiesto di svolgere l’incontro nello studio di un notaio in corso Trieste a Caserta. Non si fida dei caputiani. Teme che ancora una volta prima dicono e chiedono una cosa, poi ne fanno e ne chiedono un’altra. “Mettiamo tutto per iscritto”, avrebbe detto a Villano per telefono. In caso di accordo Roseto dovrà trovare una motivazione (scusa) politica per uscire da un angolo in cui lui stesso si è messo. Nei giorni scorsi ha dichiarato tramite un intervento pubblico sugli organi di informazione che i caputiani erano disposti all’intesa con Vitale a patto di un accordo con tutte le anime dem. E aveva indicato anche il criterio per la nomina della nuova segreteria: un posto ogni 10 delegati in direzione. Dopo aver sbandierato ai quattro venti che i caputiani non avrebbero mai siglato un patto con la “vecchia” maggioranza basato solo sulla spartizione delle poltrone, ora Roseto dovrà dimostrare, con i fatti, non solo a chiacchiere, cosa è cambiato rispetto a qualche giorno fa. L’unica novità è che l’area Caputo ha incassato l’Organizzazione. Sul terreno dei contenuti e della programmazione cosa ha ottenuto? Lo spiegherà Roseto. Forse.

Mario De Michele

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