“C’è un equivoco di fondo alla base dell’approvazione del bilancio previsionale e della nuova Legge di stabilità della Regione Campania. Dalla giunta e dalla maggioranza di centrosinistra si continua a sottolineare il dato dell’approvazione prima della pausa natalizia e senza il ricorso alla fiducia ma non si dice che il sì è arrivato, con i tempi e le modalità che tutti conosciamo, grazie all’atteggiamento responsabile di Forza Italia e del centrodestra, che hanno rinunciato ad iniziative ostruzionistiche per restare al merito delle questioni. Cosa che non accadeva quando al governo c’era Caldoro e dall’altra parte un Pd ed una minoranza pronta a bloccare per mesi l’assemblea regionale”. Lo scrive sul suo sito internet Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio Regionale di Forza Italia e già assessore alle Politiche sociali, Urbanistica, Demanio e Patrimonio della giunta Caldoro. “È il comportamento irresponsabile tenuto dal centrosinistra quando era all’opposizione ad aver costretto il governo di Stefano Caldoro a porre la questione di fiducia sulle leggi di bilancio”, ricorda Russo nel suo intervento. “Ma a ciò si aggiunge anche un altro aspetto, non di poco conto, e cioè che per far presto, per addivenire al risultato in fretta e furia, l’attuale Giunta regionale ha trascurato completamente ogni tipo di confronto con le parti sociali, tema invece battuto in lungo e in largo dalla giunta Caldoro. Le differenze – scrive Russo – balzano subito agli occhi e non si tratta di una versione di parte. È ciò che hanno rilevato autorevoli esponenti del mondo del sindacato, una per tutti la segreteria Cisl Lina Lucci, peraltro l’unica a partecipare alle audizioni convocate, anche qui in fretta e furia, in Commissione Bilancio sulla manovra”. “Ecco perché la maggioranza di centrosinistra piuttosto che abbandonarsi a sterili trionfalismi sui tempi record di approvazione del Bilancio, dovrebbe preoccuparsi di capire che Finanziaria è una Finanziaria in cui i sindacati, portatori di interessi che provengono dal basso e rappresentanti di esigenze condivise dei lavoratori e degli utenti, di fatto, non si riconoscono”, conclude Russo.