La società che gestisce il porto di Napoli rischia il crac a causa delle possibili conseguenze dell’indagine avviata dalla Commissione Europea, in base a quanto previsto articolo 108 del trattato sul funzionamento dell’unione Europea, sui circa 51 milioni di euro concessi per rinnovare e ristrutturare i bacini del porto stesso. E’ quanto evidenzia l’eurodeputato Fulvio Martusciello Fi-Ppe) in una nota nella quale spiega che la Commissione ha infatti contestato all’Italia che i lavori eseguiti siano in linea con le regole degli aiuti di Stato, essendo stata ingiustamente avvantaggiata Cmed, Cantieri del Mediterraneo, azienda responsabile della riparazione e degli interventi nel porto. “L’avvio della procedura cade in una fase di grande incertezza del porto che vive un momento di arretratezza dei suoi traffici e una vacatio dovuta all’ indecisione del Governo sulle designazioni”, osserva l’europarlamentare. “Siamo preoccupati dall’avvio della procedura che rischia di produrre un blocco delle attivita’ e una fase di sbandamento. Resta l’amarezza per una procedura non lineare e che come sempre segnala in negativo la nostra citta’ all’Europa intera”, conclude Martusciello.