A giudicare dalle condizioni in cui gli alunni sono stati costretti a seguire le lezioni alla riapertura delle scuole si direbbe che gli amministratori locali di Orta di Atella siano le uniche persone d’Italia a non avvertire il freddo siberiano di questi giorni. In piena emergenza meteo i governanti(?) ortesi hanno avuto il coraggio di non garantire il corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento dei plessi “Villano” e “Novio Atellano” delle elementari e la scuola media “Stanzione” con i ragazzi che per “sopravvivere” hanno indossato giubbini, sciarpe e cappelli durante le lezioni. Gravi disagi anche in alcune classi del plesso “Ferrara” (elementari) e del “Don Milani” (scuola materna). E proprio il plesso “Don Milani” domani rischia di restare deserto. Molti genitori non hanno intenzione di mandare i figli a scuola per un guasto all’impianto del metano. Quasi venti giorni di stop, per le festività natalizie, non sono bastati all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Mozzillo per intervenire in modo efficace per consentire agli studenti di seguire le lezioni in condizioni “umane”. Una situazione che conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’incapacità dell’esecutivo di affrontare e risolvere anche i problemi di ordinaria amministrazione. Le responsabilità di Mozzillo e company sono ancora più gravi se tiene conto, come già detto, che c’era tutto il tempo per effettuare una ricognizione degli impianti di riscaldamento per verificarne il corretto funzionamento dei termosifoni. Non serviva chissà quale sforzo per evitare che gli alunni seguissero le lezioni al gelo, bastava semplicemente fare il proprio dovere. Ma evidentemente ad Orta di Atella anche le cose normali diventano straordinarie. E i servizi essenziali sono una chimera. I notevoli disagi per centinaia di studenti hanno scatenato la legittima e inevitabile reazione delle mamme. Sui social è montata una protesta, via via sempre più accesa, contro il sindaco e la maggioranza. I genitori definiscono vergognoso il comportamento dell’amministrazione comunale. Come dargli torto?
Mario De Michele