Carenze croniche quelle della sanità provinciale casertana, in un periodo oggettivamente molto difficile. Carenza di medici, di infermieri, di OO.SS, di attrezzature stanno determinando disservizi non indifferenti in tutti gli ospedali dell’Asl di Caserta e dell’Azienda Ospedaliera. E’ normale che in questo periodo il flusso degli accessi da parte dell’utenza sia triplicato a causa del picco influenzale che ha colpito la maggior parte dei cittadini, soprattutto bambini ed anziani, in particolare quelli affetti da malattie croniche dell’apparato respiratorio. Comprensibile anche il sovraccarico dei servizi vaccinali interessati non solo dalla normale operatività ma anche da una vera e propria invasione che ha colpito i servizi primari di prevenzione, non solo per l’influenza ma anche per l’allarme meningite scattato ultimamente nel paese. Come è stato diramato, l’Asl ha messo a disposizione migliaia di vaccini e l’affluenza di bambini è stata davvero enorme. Il personale anche in questo caso ha dovuto far fronte ad un surplus di lavoro in condizioni come sempre ai limiti della normalità. “La gente è giustamente arrabbiata – commenta Nicola Cristiani, Segretario Generale di categoria – ma la responsabilità non è degli operatori, come ben sappiamo i pronto soccorsi sono sovraccarichi per carenze di posti letto e personale, e siccome non possono essere smistati, i pazienti rimangono in barella anche 48, 72 ore. La Cisl Fp di Caserta, onde evitare ulteriori disagi e sovraffollamenti, chiede un intervento tempestivo della Direzione Generale dell’ASL e della Commissione Straordinaria dell’Azienda Ospedaliera. E’ assolutamente urgente una disposizione che sappia organizzare e ottimizzare meglio Pronto Soccorsi e Servizi Vaccinali territoriali, potenziando le strutture con un maggior numero di personale e ricorrendo anche a provvedimenti straordinari in via del tutto eccezionale, considerata l’emergenza in atto”.