“La sanità in Campania è al collasso e anziché accendere i riflettori sui veri responsabili di una situazione a dir poco drammatica, ovvero le istituzioni con in testa il presidente De Luca, si punta il dito contro i medici, unici eroi da difendere”. La denuncia arriva dal senatore campano del gruppo Ala-Sc, Pietro Langella, che in merito annuncia un’interrogazione urgente al ministro della Salute Beatrice Lorenzin sottoscritta dai senatori Vincenzo D’Anna, Ciro Falanga, Antonio Milo e Domenico Auricchio. “Mi piacerebbe sapere – prosegue Langella – che azioni ha intenzione di mettere in campo il ministero della Salute dopo le denunce degli ultimi giorni. A Nola i pazienti del pronto soccorso sono stati curati a terra, a Boscotrecase si è rotta una caldaia che ha costretto un’intera struttura sanitaria al gelo con la conseguente interruzione di alcuni interventi chirurgici”. A dir poco delicata per Langella la situazione “registrata in quest’ultimo presidio, una volta fiore all’occhiello della sanità campana ed oggi sempre più abbandonato a sé stesso. A Boscotrecase da tempo è stata dismessa la neonatologia, la pediatria è ridotta all’osso, la Tac non funziona, il servizio di Emodinamica è praticamente off-limits e nessuno sa perché. Il tutto con buona pace di un direttore sanitario nel pieno delle sue funzioni benché di fatto assente, che bene farebbe a rassegnare le dimissioni”. Il senatore di Ala-Sc chiede di conoscere “le misure che il ministro Lorenzin intende intraprendere, anche nei confronti del presidente De Luca, per quanto attiene i presidi di Nola e Boscotrecase, che soffrono un’utenza troppo rispetto agli strumenti a disposizione: per Nola si parla di circa 300 mila persone a fronte di 107 posti letto, mentre a Boscotrecase mancano finanche i dirigenti sanitari. Un medico che cura i malati seppur in condizioni pietose anziché scegliere di lavarsene le mani e rimandare tutti a casa merita una medaglia. Non spetta ai medici ristrutturare gli ospedali. Tocca alle Asl e alla Regione che devono far fronte alla carenza in termini di organico e posti letto”.

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