“Mi interessano le sentenze, non i sospetti. Ovviamente non ho alcun dubbio sulla totale correttezza dei carabinieri e dei membri del governo in questa vicenda. Ma del resto basta aspettare per averne certezza”. Lo ha affermato il segretario del Pd Matteo Renzi, a proposito dell’inchiesta sulla fuga di notizie che ha danneggiato le indagini sugli appalti Consip che vede indagati il ministro Luca Lotti, il comandante dei Carabinieri Tullio del Sette e il comandante dell’Arma in Toscana Emanuele Saltalamacchia. “La mia linea – dice Renzi a Repubblica- è sempre una sola: bene le indagini, si vada a sentenza. Noi chiediamo ai giudici di fare presto, sempre. Abbiamo visto polveroni su Tempa Rossa, Penati, Errani, Graziano e non c`è stata condanna. Notizie sparate in prima pagina per le richieste e nascoste per le assoluzioni. Aspetto di vedere la sentenza. Qualcuno ha violato la legge? Si dimostri con gli articoli del codice penale, non con gli articoli dei giornali. E chi ha sbagliato, se ha sbagliato, paghi”. Renzi torna anche a difendere figura e immagine di suo padre Tiziano e libertà di azione senza condizionamenti familiari del governo che è stato da lui presieduto. “Condivido il principio e non mi risultano – sottolinea- affari di mio padre con il pubblico. Si è preso un avviso di garanzia appena io sono andato a palazzo Chigi. Quando è accaduto io sono andato in tv, da premier, e ho dato solidarietà, ma ai magistrati, non a mio padre. Alla fine è stato archiviato. Male non fare, paura non avere”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui