Il Gip di Napoli Egle Pilla ha prosciolto dall’accusa di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, con l’aggravante mafiosa, l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio (Fi), arrestato nel luglio del 2015 nell’ambito dell’indagine della Dda partenopea “Medea”, sulle infiltrazioni e i condizionamenti del clan Zagaria negli appalti concessi da amministrazioni pubbliche.
Del Gaudio, accusato di aver intascato prima delle elezioni comunali del 2011, poi vinte, 30mila euro dall’imprenditore Pino Fontana, ritenuto vicino al clan Zagaria, restò in carcere per 14 giorni. Allora fece scalpore il fatto che per arrestare Del Gaudio, che in quel momento non occupava più da un mese la carica di sindaco, fosse stato utilizzato dai carabinieri un elicottero con cui sorvolare la sua abitazione. Nelle scorse settimane, la Dda di Napoli sostituti Alessandro D’Alessio e Maurizio Giordano, aveva notificato a Del Gaudio l’avviso di conclusione indagini, ma poi in seguito agli elementi a discarico presentati dal legale dell’ex sindaco, Dezio Ferraro, ha deciso di richiedere l’archiviazione, accolta oggi dal Gip. “È finito un incubo”, dice sollevato Del Gaudio. “La mia fortuna prosegue è che nel mio caso i magistrati sono stati molto veloci, decidendo in un anno e mezzo, ma penso alle tante persone accusate ingiustamente, specie a quelle che sono in carcere, ma che non hanno la possibilità di difendersi. Voglio battermi per loro. Non ce l’ho con i magistrati, fanno il loro lavoro, ma dico che prima di arrestare qualcuno bisogna pensarci molto bene. Questa indagine ha rovinato la mia vita personale e professionale; faccio il commercialista e il mio studio, dopo il mio arresto, ha avuto un crollo. La cosa positiva è che quasi tutta la città già mi aveva assolto. Per ora non penso però a tornare in politica, e soprattutto non in questa politica dove non contano il merito e la competenza”, conclude Del Gaudio.