“I rappresentanti sindacali di due sigle, portatori di micro interessi personali, mi fanno richieste non sindacali. Quando non esaudisco le richieste, si vendicano indicendo assemblee negli orari di apertura degli scavi per bloccare l’ingresso dei turisti”. Il sovrintendente degli scavi di Pompei Massimo Osanna, intervistato dal Corriere della Sera, descrive un sito archeologico “ostaggio di microsindacati”. “In questi giorni stiamo arrivando all’assurdo. Un’assemblea è stata convocata alle nove del 26 gennaio, perché le due sigle autonome mi avevano chiesto di essere ricevute in separata sede, non insieme con gli altri sindacati”, racconta Osanna. “Non ho voluto, in passato l’ho fatto qualche volta ma non è giusto. Loro allora hanno chiesto l’assemblea, che ho autorizzato con la preghiera di differirla alle tre del pomeriggio, ma non hanno accettato la mia richiesta”. “Alle otto del mattino ho preso i turni del servizio del 26 gennaio e ho visto che circa la metà del personale non sarebbe andato in assemblea. Ho aggiunto anche due funzionari: è antisindacale far svolgere mansioni superiori, non il contrario”, prosegue Osanna. “Alla fine alle nove ho aperto gli Scavi, avendo cura di tenere chiuse le case dei custodi che avevano aderito all’assemblea dei sindacati autonomi. Casualmente, poi, il giorno dopo, è crollato il muro di una domus, in una zona che non poteva essere ripresa dalle telecamere di sorveglianza, ma che i turisti potevano vedere bene perché molto centrale. Adesso c’è un’indagine in corso proprio su questo episodio”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui