“L’esperienza lavorativa fatta dai detenuti del carcere di Carinola alla Reggia di Caserta è stata molto positiva e costituisce un modello che riproporremo anche in altre parti d’Italia”. Così il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore che questa mattina ha visitato la Reggia Vanvitelliana, accompagnato dal direttore Mauro Felicori, per tracciare un bilancio del progetto che ha visto impegnati negli ultimi sei mesi otto detenuti della struttura penitenziaria di Carinola, che si sono occupati della manutenzione dell’enorme Parco Reale del Monumento patrimonio Unesco. Un detenuto spiega di aver “imparato molto sulla storia della Reggia grazie anche alla pazienza dei funzionari che ci accompagnavano”; il giovane ha fatto da “guida” spiegando a Migliore la storia della grande magnolia del Nord America posta nel bosco della Reggia, davanti alla struttura della Castelluccia. “Abbiamo realizzato una ‘rivoluzione culturale’ – ha detto la direttrice del carcere di Carinola Carmen Campi – e ora il progetto alla Reggia proseguirà con altri otto detenuti, già pronti a prendere servizio. Alcuni detenuti hanno inoltre lavorato nel Casertano nei Comuni di Sparanise e Francolise e al Convento di Casanova di Carinola, altri alla Camera di Commercio di Napoli. Il progetto è davvero importante anche per far cambiare mentalità alle persone, e poi non costa nulla agli enti coinvolti, che devono pagare solo l’assicurazione contro gli infortuni e il trasporto dei detenuti, che vanno presi dal carcere la mattina e riaccompagnati nel pomeriggio”. “Hanno fatto un lavoro importante – ha spiegato il funzionario responsabile del Parco, Leonardo Ancona – tagliando l’erbacce e rimuovendo i rami e l’enorme quantità di immondizia nei vialetti del Parco che costeggiano via Giannone (trafficata strada del centro di Caserta, ndr); purtroppo tanti casertani gettano i rifiuti, anche dall’esterno, nel Parco Reale, tanto che uno dei detenuti ha anche ripreso un cittadino che aveva appena buttato qualcosa. Dopo la pulizia sono riemerse tra l’altro alcune panchine e statue che erano ormai sommerse dalla vegetazione”. Il magistrato di sorveglianza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Marco Puglia, che ha approvato il progetto sovrintendendo a tutta la procedura, dice che “è stata un’iniziativa molto importante perché è un segno tangibile di sensibilità dello Stato verso queste persone. Siamo a lavoro per chiudere un altro progetto sulla Reggia di Carditello che dovrebbe coinvolgere detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere”.