Angelo Brancaccio torna ad Orta di Atella. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha sentenziato la revoca del divieto di dimora nella città atellana. Il provvedimento era stato disposto a seguito dell’inchiesta sulla Gmc, in cui sono imputati l’ex sindaco della città ortese e Andrea Lettieri, ex primo cittadino di Gricignano. Dopo l’arresto nel marzo 2015, Brancaccio ottenne la concessione dei domiciliari e da qualche mese un’ulteriore riduzione della misura restrittiva con il divieto di dimora nella sua città. La decisione dei giudici sammaritani di revocare anche il divieto di dimora dimostra che la posizione processuale dell’ex sindaco di Orta di Atella si sia via via “alleggerita”. Non a caso al provvedimento del collegio giudicante è stato espresso il parere favorevole anche del pm. L’istanza presentata dallo stimato avvocato Mario Griffo è stata accolta in toto. Immaginiamo che il ritorno di Brancaccio nel suo paese (notizia che pubblichiamo in anteprima) sarà accolta con piacere da una fetta della popolazione mentre desterà sicuramente allarme e preoccupazione in quegli ambienti politici e amministrativi che dal momento del suo arresto hanno gufato contro l’ex primo cittadino. È un fatto notorio che qualcuno ha tifato contro Brancaccio sperando in un esito diverso, magari in un aggravamento della sua situazione processuale. Dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere invece è arrivata la doccia fredda. E per i gufi ora sarà difficile anche farsi vedere di notte. Ma possono stare tranquilli. Brancaccio non ha intenzione di scendere nell’agone politico. E’ impegnato a chiarire la sua posizione nel processo sulla Gmc. Insomma, come conferma chi gli sta vicino, ha altre cose cui pensare. Almeno per ora. Ma siamo certi che già il suo riorno a casa non farà dormire sonni tranquilli a chi sperava di sbarazzarsene per via giudiziaria non essendo in grado di farlo sul piano politico. Scommettiamo che da oggi ad Orta di Atella ci sarà un’impennata nel consumo di ansiolitici e in qualche caso di antidepressivi. Farmacie e psichiatri faranno affari d’oro.
Mario De Michele