È stato chiesto il rinvio a giudizio del sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo e altri amministratori pro tempore della città per la vicenda legata alla convenzione con un’associazione di guardie zoofile impegnate nel controllo del territorio ma che avrebbero operato oltre le proprie competenze e in assenza dell’autorizzazione prefettizia. L’accusa è abuso d’ufficio per la delibera di Giunta. Il sindaco si difende su Facebook. Un’associazione di guardie ecozoofile si propose di fare, volontariamente e senza compensi, controlli di natura ambientale sul territorio di Castel Volturno.  Deliberammo in Giunta, unico atto firmato dal sottoscritto, la convenzione con l’associazione, in cui venne ribadito l’attività volontaria con la finalità di controllare lo sversamento illegale di rifiuti. Operarono per pochi mesi raggiungendo buonissimi risultati per il contrasto dello sversamento di rifiuti. Galvanizzati dai risultati iniziarono a fare attività che esulavano dal loro compito, soprattutto attività di polizia giudiziaria, tra cui sequestri di mezzi e attrezzature per tagliare alberi in pineta, armi e munizioni di bracconieri, camion,  ecc. Sequestri, tra l’altro, convalidati dalla stessa Procura. Arrivarono voci di controlli anche  in alberghi e di veicoli in orari notturni. Voci che giunsero in Prefettura la quale, per capire quale fosse la sfera di competenza dell’ associazione, a dimostrazione che la normativa in merito non è chiara, formulò una richiesta di parere al Ministero dell’Interno, invitando intanto i sindaci a monitorare l’attività dell’associazione. Prudenzialmente, ancor prima che arrivasse il parere del ministero, o una ulteriore nota della Prefettura, sospendemmo l’attività e revocammo la convenzione. Da lì a pochi mesi mi notificarono l’avviso di garanzia per abuso d’ufficio in quanto “la Giunta avrebbe autorizzato le guardie ad operare sul territorio senza un riconoscimento formale del Prefetto”.  Se queste guardie hanno effettivamente svolto attività di polizia non di loro competenza, non c’è alcuna responsabilità del sottoscritto né poteva prevederlo una delibera. È come se avessi una sorta di responsabilità se, a seguito di una convenzione con una associazione di calcio per bambini, gli allenatori oltre ad allenare facessero anche vigilanza armata sul campo sportivo. Non c’è stata  volontà di fare un reato. Non c’è stato un atto o un fatto che costituisca reato. Sarà facile dimostrarlo al giudice in cui confido ciecamente.  E comunque,  per controllare il mio territorio violentato quotidianamente da sversamenti illeciti di rifiuti e per tutelare la sua bellezza sono disposto, ancora oggi, a prendermi tutte le responsabilità e i rischi della carica, convinto che se non metti nulla in tasca e agisci sempre e solo per il bene del tuo territorio, alla fine la buona fede dovrà per forza essere riconosciuta.”

 

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