Un nuovo terremoto si abbatte sulla Campania. Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Napoli sta dando esecuzione, dalle prime luci dell’alba, a 70 ordinanze di custodia cautelare. Molti degli indagati devono rispondere di corruzione e turbativa d’asta in pubblica amministrazione con l’aggravante di aver favorito il clan dei Casalesi. A quanto si apprende, dall’indagine della Dda di Napoli condotta dai pubblici ministeri Maresca e Giordano, emergerebbe il coinvolgimento di nomi di peso del panorama imprenditoriale e politico campano.
L’ordinanza è stata emessa nei confronti di amministratori locali, funzionari pubblici, imprenditori, professori universitari, commercialisti, ingegneri e “faccendieri”, i quali sono accusati, a differente titolo, di corruzione ed altre gravi irregolarità nelle gare di appalto pubblico realizzate in varie province campane, talvolta anche al fine di agevolare organizzazioni criminali di stampo camorristico. Nel casertano gli appalti riguardano Santa Maria Capua Vetere, Piedimonte Matese, Riardo, Casoria, Cicciano, Alife.