Un manicomio chiamato Pd. Nel partito casertano succedono cose da pazzi. Di questo passo a breve arriverà un’ambulanza con una persona in camice bianco e dirà: venite come me, state tranquilli, calmatevi, vi porto in un posto dove vi troverete bene. L’ultima follia vede protagonista Carlo Marino. Il sindaco di Caserta non è più un iscritto del Pd. Vi starete chiedendo: com’è possibile? Non conoscete bene il partito di Renzi in provincia di Caserta. Può succedere di tutto. Anche che il sindaco della città capoluogo sia messo alla porta. Ecco il perché. Marino è tra le 189 persone che si sono tesserate al circolo di Caserta all’ultimo secondo e tra le polemiche (forse reconditamente non voleva tesserarsi di nuovo a un partito di centrosinistra). Una parte della sezione ha presentato un ricorso alla commissione regionale di garanzia per far annullare quelle tessere. E il ricorso, come anticipato da Campania Notizie, è stato accolto con la conseguente esclusione dall’anagrafe degli iscritti dei 189 “irregolari”, incluso ovviamente il sindaco Marino. Che ora è un intruso. Cose da pazzi, appunto. Se il Pd casertano è questa roba qui bisogna chiamare subito Houston. C’è un grave problema.
Mario De Michele