Ha dovuto attendere 6 anni ma alla fine ha avuto giustizia La prima sezione penale del tribunale di Napoli (giudice Serena Corleto) ha condannato i quattro aggressori dell’assessore di Sant’Arpino Salvatore Lettera. Si sono beccati 3 mesi e mezzo di reclusione, con la sospensione della pena, Armando Minichino, Giuseppe Cicatiello, Tommaso Granato e Domenico Orefice di Orta di Atella. Sono stati tutti condannati anche al risarcimento dei danni sofferti da Lettera, da liquidarsi in sede civile, e al pagamento delle spese sostenute per la costituzione in giudizio. I quattro erano difesi dall’avvocato Vittorio Giaquinto. Lettera è stato assistito dagli stimati legali Alfonso Quarto e Bartolomeo Terzo. Gli avvocati dell’assessore santarpinese hanno ricostruito nei minimi dettagli il grave episodio, avvenuto il 24 aprile 2011 ad Agnano, facendo emergere la responsabilità dei quattro giovani. Armando Minichino, 35 anni, è figlio dell’ex consigliere comunale di Orta di Atella Stefano Minichino, Tommaso Granato, 32 anni, è un finanziere di Cardito, Giuseppe Cicatiello, 33 anni, è figlio del noto imprenditore Elpidio Cicatiello, Domenico Orefice è un 36enne di Orta di Atella. In base alla ricostruzione effettuata dal pubblico ministero Monica Campese, supportata dall’informativa della polizia giudiziaria, i quattro condannati, in concorso tra loro, ferirono a calci e pugni Lettera colpendolo ripetutamente al torace e al volto e provocandogli lesioni sul viso e su tutto il corpo giudicate dai medici guaribili in 40 giorni. Secondo il pm, prima della brutale aggressione i quattro rivolsero all’assessore di Sant’Arpino frasi minacciose e ingiuriose del tipo “pezzo di m… ti dobbiamo spezzare le ossa, ti vogliamo vedere morto, ti dobbiamo uccidere…”. Il tutto sotto gli occhi terrorizzati di tre amiche di Lettera (M. E., V. M. e F. H.) che erano in sua compagnia. Dopo una lunga attesa per l’esponente della giunta Dell’Aversana una vittoria giudiziaria che lo risarcisce sul piano penale di un’aggressione tanto brutale quanto ingiustificata. Ma Lettera giustamente non ha nessuna intenzione di fermarsi qui. Ha già incaricato i suoi avvocati per avviare il procedimento civile per ottenere il risarcimento pecunario per i gravi danni fisici e morali subiti.

Mario De Michele

 

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