“Parliamo di fabbrica di debiti fuori bilancio perché in soli 2 anni ne abbiamo già pagati circa 660 milioni, accorpati in poche leggi da approvare in Consiglio regionale. Atti privi di trasparenza, di cui non conosciamo la genesi e su cui manca un effettivo controllo di legalità e un vero accertamento delle responsabilità. Per questo motivo abbiamo depositato una proposta di legge per istituire una Commissione d’inchiesta sui debiti fuori bilancio, una commissione che avrà il compito di monitorare, analizzare le cause e proporre interventi correttivi per evitare che si possano originare sempre nuovi debiti fuori bilancio con costi lievitati a dismisura”. Lo dice Gennaro Saiello, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle e segretario della Commissione Bilancio che con la capogruppo Valeria Ciarambino e i consiglieri Maria Muscarà e Michele Cammarano hanno partecipato alla conferenza stampa sulla ‘Fabbrica dei debiti fuori bilancio’, su un tema critico che finora nessuno oltre al Movimento 5 Stelle ha posto all’attenzione del Consiglio. “Non è più possibile accettare questa prassi consolidata dove si butta tutto nel buco nero dei debiti fuori bilancio, tanto vanno pagati per forza – sottolinea Saiello – chiediamo con urgenza che si ponga rimedio al mancato controllo di una Giunta regionale che va avanti in maniera ‘allegra’ e negligente, esponendosi a grossi rischi e gettando sulle spalle dei cittadini campani i debiti”. Sulla stessa linea la consigliera Maria Muscarà che attacca: “La ‘casa di vetro’ sbandierata durante le elezioni regionali è sempre più opaca; in Commissione Trasparenza abbiamo ascoltato la denuncia gravissima del presidente dimissionario del Collegio dei revisori dei conti”. “Un pesantissimo je accuse mosso dopo un anno e mezzo di lavoro da un organo che ha come compito ‘il controllo complessivo della finanza pubblica’, un organismo terzo nominato per sorteggio e fuori dall’influenza politica” – spiega Muscarà – “nei fatti impossibilitato ad operare perché in una Regione che ha tra Giunta e Consiglio oltre 6mila dipendenti, non si sono trovate 4 persone competenti per supportare l’unico organismo esterno di controllo”. “I risultati sono sotto gli occhi di tutti: in ogni assemblea consiliare cala il velo pietoso dell’oblio sui debiti fuori bilancio, una sorta di condono tombale dove si pagano arretrati, interessi e spese legali e si approvano senza esercitare neanche la possibilità dell’indagine”. “Nei mesi abbiamo tentato di avere accesso ai capitoli di bilancio, ma finora nulla abbiamo potuto. A distanza di oltre un anno, diverse interrogazioni e un esposto alla Procura della Repubblica e all’Anac, la burocrazia regionale si è messa di traverso e sembra che ci dicano: il bilancio è cosa nostra”.