“Credo che l’idea di Papa Francesco di una scomunica per corrotti e corruttori sia una scelta rivoluzionaria, che deriva dal fatto che il Papa è consapevole dei danni che fa la corruzione”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, prima di ricevere il “Premio Cimitile” per il suo libro “La corruzione spuzza” (Mondadori) scritto con Francesco Caringella. “Il Santo Padre – ha aggiunto Cantone – è consapevole dei danni prodotti dalla corruzione e che finiscono per sfavorire soprattutto gli ultimi, i più poveri. E in questo senso io credo che sia una scelta importante, il dato emblematico ideologico è fortissimo, ed è quello che rileva”. Cantone ha anche spiegato il motivo per il quale ha inteso intitolare il suo libro riproponendo la nota frase del Papa: “Si tratta di un’invenzione geniale del Papa, perché ha utilizzato questo che viene da un termine dialettale tipicamente piemontese ‘spiuz’ e lo ha utilizzato probabilmente involontariamente, però rendendo questa frase molto più memorabile che se avesse detto la corruzione puzza”.