GRICIGNANO. Comincia così lo speech di Vincenzo De Simone, ceo di Genesis Mobile, player internazionale di servizi di comunicazione mobile e marketing tramite Smartphone in Italia, che ha il suo “head quarter” a Gricignano di Aversa. De Simone è intervenuto a un convegno promosso, nella propria sede, dell’Associazione Stampa Romana, lo scorso 3 luglio e ha raccontato come le forme di intelligenza artificiale affianchino gli artigiani nel mobile. I relatori erano tutti di caratura nazionale: moderati da Michele Mezza, docente universitario e creatore del canale all news della Rai, e introdotti da Lazzaro Pappagallo, segretario dell’associazione organizzatrice, si sono confrontanti Giulio Giorello, filosofo ed epistemologo, Pietro Greco, giornalista scientifico e divulgatore, Toni Muzi Falconi, Key4biz e docente universitario, lo stesso De Simone, Claudio Giua, ex direttore generale di Kataweb, Luigi Carletti, fondatore Typimedia, Massimo Sebastiani, responsabile Ansa.it, Giuseppe Smorto, vicedirettore di Repubblica. Come vive la stampa questo momento di quotidiana evoluzione? Come ci si può districare nel mare delle fake news generate dall’immediatezza delle informazioni? Il giornalista come artigiano nella rivoluzione digitale, appunto, ma come fare? Ognuno degli ospiti ha sottolineato un aspetto diverso della questione, sotto la guida dell’Associazione dei giornalisti della Capitale e del FNSI, quotidianamente impegnati a garantire agli addetti ai lavori strumenti per non essere fagocitati dall’evoluzione digitale. È emerso dunque un volto nuovo del giornalista, sempre più condizionato, in qualità di singolo redattore e più ampliamente come “struttura redazionale”, dal cambiamento in corso. È andato dritto al punto De Simone, parlando dell’importanza di un assistente virtuale, al servizio sì di chi usufruisce dell’informazione, ma inaspettatamente di chi deve reperirla. Una possibile soluzione per contrastare l’inevitabile crisi del giornalismo tradizionale, che non ne demonizzi le radici, ma al contrario le “converta”. Solo così possiamo guardare il giornalista come un artigiano moderno, alla guida proprio di una console di controllo, volendo riutilizzare la metafora del Ceo Genesis.

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