La Campania è la regione italiana, e non solo meridionale, che ha registrato nel 2016 il più alto indice di sviluppo. Lo afferma Svimez nelle anticipazioni del rapporto 2017 spiegando che “la crescita del 2,4% giunge al termine di un triennio, dal 2014 al 2016, tutto all’insegna di dati positivi”. In Campania un ruolo trainante “l’ha svolto l’industria, grazie anche alla diffusione di Contratti di Sviluppo, ma ha potuto altresì beneficiare del rafforzamento del terziario nell?ultimo anno, frutto prevalentemente del positivo andamento del turismo”, continua Svimez. Subito dopo la Campania, “la Basilicata continua ad andare bene, è la seconda regione del Mezzogiorno e una delle prime d?Italia, anche se rallenta la crescita (da più 5,4% del 2015 a +2,1% del 2016)”, continuano le anticipazioni del rapporto Svimez 2017 che fanno notare che l’industria lucana è in ripresa già dal 2014 e continua a tirare, sia pure con intensità diverse nell?ultimo triennio. La Puglia “ha molto frenato (+0,7%) rispetto al positivo andamento del 2015, perché è andata male l’agricoltura, che ha un peso notevole nell?economia regionale, e i servizi sono rimasti pressoché stazionari”. Anche le costruzioni in Puglia “sono cresciute poco, mentre l’industria, nonostante tutto, è in ripresa rispetto alla caduta dell?anno precedente”. A seguire, la Calabria, il cui Pil si è attestato su +0,9%, ha vissuto un?annata agricola particolarmente negativa (-8,9%) mentre ha registrato un andamento favorevole nell?industria (+8,2%), con i servizi (+0,7%) che confermano l?aumento positivo registrato nel biennio precedente. La Sicilia, che cresce dello 0,3%, sconta nel 2016 gli effetti negatici dell?agricoltura, mentre l’industria (-0,8%) e le costruzioni (-0,5%) stentano a invertire il trend, mentre il settore dei servizi ha un andamento poco più stazionario (+0,4%). L’Abruzzo, il cui Pil nel 2016 è negativo (-0,2%), registra un forte calo dell?agricoltura e nella regione subisce una pesante battuta d?arresto l?industria, attestandosi su -2,2%, il che denota una severa contrazione della produzione industriale regionale. Il Molise regge sostanzialmente il ritmo di crescita dell?anno precedente, (+1,6%), trainato soprattutto dalle costruzioni e, anche se in misura molto minore, dai servizi. La Sardegna, pur se con ritardo rispetto al resto delle regioni meridionali, esce nel 2016 dalla fase recessiva e riprende a respirare, ottenendo per la prima volta un aumento del Pil (+0,6%) dopo l?andamento negativo del prodotto sia nel 2014 che nel 2015. Ciò grazie soprattutto all’industria.

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