Strisce sottili di tessuto, le cosiddette “fettucce”, legate ai tronchi degli alberi e collegate a più fusti in modo da accelerare la propagazione delle fiamme. E’ così che i piromani hanno dato fuoco, producendo il massimo danno possibile, a tutta l’ampia fascia pedemontana che circonda Caserta; ancora questa mattina, dopo tre giorni, i vigili del fuoco sono impegnati a domare gli ultimi focolai attorno al borgo medioevale di Casertavecchia. Le esche sono state trovate dai vigili del fuoco di Caserta, e sui roghi indagano i carabinieri del Gruppo Forestale. Qualcuno tra gli abitanti delle frazioni colpite ha avvertito l’esplosione di alcuni botti, come di quelli usati a capodanno; è possibile che le fettucce siano state incendiate proprio facendo esplodere i botti. Le fiamme, che hanno lambito anche il Bosco di San Silvestro, oasi Wwf, sono state appiccate venerdì nella frazione di Puccianiello; qui hanno subito attaccato i pendii che portano verso la strada panoramica che conduce a Casertavecchia, bruciando al loro passaggio decine di quintali di rifiuti speciali abbandonati negli anni tra i ripidi boschi separati dai tornanti dove spesso transitano i ciclisti; tra il materiale mai rimosso e andato in cenere sono stati trovati pannelli di amianto, scarti dell’attività edile, plastica, carta, bottiglie, rifiuti ingombranti e umidi. Molti gli alberi in fiamme caduti sulla strada, che è stata chiusa; le fiamme hanno “scavalcato” la collina scendendo verso il comune di Castel Morrone. Mentre i vigili si concentravano su questo versante del rogo, uno o più esche incendiarie hanno innescato un secondo fronte nella frazione pedemontana di Mezzano, distante solo poche centinaia di metri da Puccianiello. Anche in questo caso le fiamme sono risalite velocemente attraverso la collina che porta direttamente al borgo di Casertavecchia. Dopo alcune decine di minuti i due fronti del rogo si sono riuniti rendendo la situazione ancora più grave e complicata. Molte case sono state minacciate dalle fiamme ma nessuna è stata evacuata. Gli elicotteri della Regione sono arrivati dopo diverse ore quando la situazione era quasi fuori controllo e lo spegnimento era affidato esclusivamente alle squadre dei Vigili del Fuoco di Caserta; inoperosi gli uomini della società regionale Sma, che sono arrivati sul posto con i pick-up e non con i mezzi antincendio, che erano guasti. Sabato e domenica le fiamme, presenti in più punti, hanno reso l’aria irrespirabile per migliaia di residenti della zona pedemontana di Caserta e del vicino comune di Castel Morrone. Ancora ieri sera si levavano lingue di fuoco altissime nelle frazioni collinari di Sommana e Casola. Dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco dicono che “una situazione del genere non si è mai vista negli altri anni”.

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