Piedimonte Matese – Dall’aula consiliare alle aule giudiziarie? La vicenda della revoca assessorile al consigliere, Mimmo Santopadre, ha registrato- come prevedibile- un clima pesantissimo con continui botta e risposta tra l’ex assessore- ora collocatosi all’opposizione/minoranza senza seguito(per ora)- ed il sindaco Luigi Di Lorenzo che, a distanza di poco più di due mesi dal rilascio, ha ritirato la carica di componente della giunta per sopravvenuta sfiducia politico-istituzionale, esercitando i poteri istituzionali previsti dalla legge in materia. Un botta e risposta pesantissimo di reciproche accuse sui motivi della rottura con Santopadre che ha contestato l’uso di dati utilizzati e proiettati da parte del sindaco. Di Lorenzo, infatti, ha giustificato la revoca per il tempo insufficiente dedicato all’assolvimento delle funzioni assegnate, circostanza sdegnosamente negata dal medico-chirurgo che ha parlato di “bugie”. Andiamo con ordine (il video streaming è sulla pagina ufficiale FB del comune ndr) perché ovviamente sulla vicenda, “argomento spinoso” come preannunciato dal presidente dell’assemblea Gianluigi Santillo, presentendo l’argomento in scaletta e su cui hanno detto la loro ovviamente anche le due minoranze. “A malincuore ho provveduto alla revoca nonostante i cinque anni insieme come consiglieri di opposizione ed il nuovo impegno” ha esordito di Lorenzo accennando in maniera soft ai presupposti della scelta di revoca- poi illustrati- dopo aver lasciato spazio e tempo di intervento all’ex assessore. ”E’ stato schiaffeggiato il voto popolare e quella del poco tempo è una bugia ” ha detto Santopadre in un intervento-molto atteso- in cui ha affastellato circostanze(“sindaco sei venuto tu a pregarmi per la candidatura in ospedale”) e critiche ma soddisfatto che la vicenda fosse approdata in consiglio (“è la sede idonea”) riferendosi anche all’affidamento della carica ad un esterno( l’avvocato Loreta Di Marco). “E’ stata una decisione unilaterale, una revoca forzata” rammentando il poco tempo di esperienza assessorile ma rivendicando di “aver esercitato il ruolo di indirizzo politico amministrazione senza mai condizionare l’ufficio tecnico. Avrei fatto un passo indietro se la carica fosse stata affidata ad un consigliere eletto della maggioranza o esterno di alto profilo invece si è cercato di darmi altre cariche, come la presidenza del consiglio ma io non vendo la mia dignità, impegnandomi ad un ruolo di sorveglianza per la massima trasparenza”. L’avvocato Carlo Grillo(“SIAmo Piedimonte” ) è intervenuto per spiegare il senso dell’interpellanza presentata dai consiglieri di “SIAmo” sulla vicenda per chiedere chiarezza e trasparenza : “con la revoca è stato mortificato il voto popolare oltre a criticare la scelta effettuata con la nuova nomina ( “pur rispettando la professionalità della collega non ha competenza in materia di lavori pubblici”). L’opposizione di “Siamo” ha affisso nelle scorse settimane un manifesto criticando “le bugie del sindaco” in tema di revoca. E’ a questo punto che ha preso la parola Di Lorenzo facendo proiettare una serie di dati presi dalla struttura ospedaliera in cui lavora Santopadre o forniti dalla segreteria su cui lo stesso Santopadre ha lamentato la violazione di privacy preannunciando azioni legali. Mostrando una slide di voti di preferenza dei consiglieri eletti, il sindaco Di Lorenzo ha- prima- dichiarato che “la mia famiglia ha portato voti a Santopadre” per poi proseguire . Il cuore del suo ragionamento, pur ribadendo la professionalità del medico ex assessore , è stato incentrato sui dati di attività lavorativa e di impegni assunti da Santopadre: “mai un permesso retribuito è stato chiesto, pur avendone diritto, per dare sostanza alla tesi della difficoltà a conciliare il lavoro per quella di assessore ai lavori pubblici, riferendo le ore di presenza e facendo riferimento ad uno scontro verbale già ai primi di luglio :” nella settimana precedente l’apertura delle scuole è stato assente così come nelle riunioni per la verifica dei contratti di servizio più importanti. Questa la base su cui ho poggiato la mia scelta” ha aggiunto risoluto il sindaco anche difronte alle obiezioni incalzanti dei due gruppi di minoranza ( l’interpellanza della lista “SIAmo” sarà trasformata in mozione per il voto al prossimo consiglio dichiarandosi insoddisfatta delle risposte del sindaco in merito).Come le parole del capogruppo di “Noi di Piedimonte”, Fabio Civitillo :” dove sta la verità? Noi lo vorremmo sapere come tutti i cittadini non dobbiamo uscire da quest’aula con gli stessi dubbi, con versioni così diverse. Quali sono i reali motivi?” con successiva replica del primo cittadino e del capogruppo di Uniti per Piedimonte”. Così da amati ad armati di sfiducia reciproca.
Michele Martuscelli