Venerdì 18 maggio 2018, ore 19.27, Orta di Atella, pieno centro storico. Cammino assieme a Luigi Viglione, cameraman di Campania Notizie, persona di rara correttezza e onestà intellettuale con l’unico difetto (scherzo) di essere un attivista dei 5 Stelle, ma di quelli “veri” e coerenti. Ci dirigiamo verso il comitato elettorale, sede del Collettivo Città Visibile, del candidato sindaco Vincenzo Tosti per una video intervista. Mentre converso con Luigi mi giungono all’orecchio le note di un brano che ha fatto da sottofondo a tante manifestazioni politiche alle quali ho partecipato ai tempi (metà anni 80’ fino a inizio del 2000), quando prima di intraprendere il mestiere di giornalista, ho militato prima nei giovani comunisti e poi in Rifondazione. “Caspita, dico a Luigi, “ma è El pueblo unido jamás será vencido”. Vabbè, penso subito, forse Tosti e la sua coalizione, composta dalle liste DeMa, Città Visibile e Diversamente Ortesi, avranno organizzato una manifestazione pubblica senza avvisarmi. Macché. Una volta arrivato sul luogo (che ho poi definito) del delitto mi è preso un colpo. Sono quasi stato colto da un malore. Luigi Viglione lo nota e mi chiede preoccupato: “Mario, ti senti bene? Ti vedo strano”. “Sì, sì, tutto ok”, rispondo. E gli domando: “Ma per caso siamo su Scherzi a parte?”. Non potevo credere alle mie orecchie e ai miei occhi: El pueblo unido, resa celebre in Italia gli Inti-Illimani, era una delle canzoni che precedeva il comizio organizzato dal raggruppamento guidato da Vincenzo Gaudino, formato da Pd, Riformisti (in sostanza i Socialisti) e dal Orta libera & Orta e Movimento per la legalità e la giustizia sociale. Mi rivolgo di nuovo a Luigi: “Senti e vedi quello che sento e vedo o sono in preda ad allucinazioni?”. “Mario, mi risponde, sei lucidissimo, è proprio El pueblo unido”. E in effetti gli altoparlanti diffondono le note e le parole di uno dei brani più rappresentativi dell’estrema sinistra italiana e non solo (guardate il video). Tra stupore e sollievo mi dico: “Beh, per fortuna il pazzo non sono io!”. Mi riprendo del tutto. Effettuiamo la video intervista a Tosti. Conoscendo la sua storia di militante e di uomo, scorrendo i nomi dei candidati delle liste che lo appoggiano e ascoltando le sue parole mi convinco ancor di più (in verità non nutrivo alcun dubbio) che il progetto della sua coalizione è l’unico che può essere definito, senza tema di smentita, realmente serio, credibile e di vero cambiamento.
Una volta varcata la soglia del comitato elettorale di Tosti, ore 20.14, mi sorge di nuovo il dubbio di soffrire di allucinazioni e di correre il rischio di impazzire. Il comizio non è ancora iniziato. Dagli altoparlanti stavolta risuonano testo e musica di Bella ciao. In questo caso Viglione mi anticipa: “Mario, mi rassicura, non allarmarti, ora hanno messo Bella ciao” (guardate il video). Eppure mi è bastato lanciare un’occhiata fugace verso il “pubblico” per notare la presenza di politici di spicco(?), ex e amministratori in carica che quelle canzoni non le conoscono neppure o le odiano. Ne cito solo alcuni. Gianfranco, Piccirillo, ex fedelissimo del Diavolo-Brancaccio, poi dell’eurodeputato Pd Nicola Caputo, successivamente seguace del consigliere regionale dem Gennaro Oliviero, e oggi ritornato all’ovile di Caputo come portaborse-autista (insomma ama il gioco della campana), Domenico Iovinella, assessore di Sant’Arpino, tecnico ai tempi dorati della costruzione di Orta 2, Eleonora Misso, candidata al consiglio comunale ed assessore uscente dell’esecutivo Mozzillo (anch’egli sostenitore di Gaudino e company). E ancora: Espedito Ziello, figlio di Luigi Ziello, quest’ultimo per lunghi tratti ha condiviso il percorso amministrativo di quel “mostro” di Brancaccio, se non erro anche come suo vice. Non ne sono certo ma mi è parso di scorgere anche il volto di un altro candidato, anche lui una “carta conosciuta”: Antonio Russo, consigliere comunale di maggioranza uscente, super esperto di pratiche per il condono edilizio. Con calma, nei prossimi articoli, parleremo diffusamente delle mirabolanti imprese passate e recenti di questi e di tanti altri personaggi “famosi”. E dire che il Pd ha basato il suo progetto sui pilastri del cambiamento e del rinnovamento. In fondo c’è poco da sorprendersi: per i dem ortesi il termine discontinuità è sempre stato sinonimo di “presa per il culo degli elettori”. Intanto nell’aria risuona ancora Bella ciao. Guardo Luigi Viglione. Gli dico: “Mi sa che tra poco verrà un’ambulanza dalla quale scenderà personale in camice bianco e con le cinture di forza in mano”. Andiamo via. Non ci risulta che sul posto siano accorsi medici e infermieri. Probabilmente erano impegnati in altre emergenze. “Fiuuu”. Pericolo scampato. Per ora.
Mario De Michele
P.S. Accorato appello a Francesco Gianfranco Piccirillo e a Giuseppe Roseto. Ogni volta che ci incontriamo o che ci sentiamo a telefono non fate altro che ribadire che siete miei “cari e sinceri amici”. Che mi stimate “come giornalista e come uomo”. Io, che tra i miei tanti difetti ho quello di avere ancora fiducia nelle persone, o meglio di una stretta cerchia di esse, c’ho sempre creduto. Ma, ahi voi, mesi fa scopro (tramite fonti attendibili e testimoni) che vi siete “fatti belli” (impresa ardua) con coloro, e ad Orta sono tanti, i quali i miei articoli danno fastidio (finora le loro querele sono state archiviate, ci sarà un perché?) appellandomi come un “venduto al soldo di Lucifero-Brancaccio”. La prova inconfutabile? Non mi sarei più occupato di Orta di Atella dopo l’arresto di Brancaccio “il Terribile”. Mi spiace deludere voi, le meretrice della politica e i facebookkini di professione. Per lungo tempo non ho scritto articoli su Orta, come su null’altro (basta consultare l’archivio di Campania Notizie), per impegni professionali a Roma con un’emittente nazionale e perché era in corso un’indagine della magistratura su fatti da me denunciati riguardanti, guarda un po’, tra le altre cose proprio Orta di Atella. Perché ritorno ad occuparmi delle questioni locali? E’ terminata per quest’anno la mia collaborazione con la rete nazionale. E probabilmente, non posso dirlo con sicurezza, sono state concluse le indagini avviate a seguito di un mio esposto. Al netto di tutto, esimi Piccirillo e Roseto, da voi che vi siete sempre professati miei “cari e sinceri amici” mi sarei aspettato almeno un comportamento da uomini. Avreste dovuto dirmi in faccia che sono “un venduto”. Ah dimenticavo, forse vi chiedo l’impossibile. Per agire da uomini bisogna avere le palle. Da esponenti politici di spicco(?) avete però l’obbligo di denunciare i fatti di cui mi accusate alle autorità competenti. Fatelo subito. Per me sarebbe uno spasso. E vi prego col cuore in mano, non vi sperticate a smentire o a negare. Discorso chiuso. Faccio mio il motto del sommo vate: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
P.S. bis. Oggi è in programma la presentazione delle liste che sostengono Andrea Villano (Scegli Orta, Campania Libera, Noi Ortesi e Coraggio). Campania Notizie ci sarà. Ci sarà anche Giuseppe Peppe Roseto, candidato a segretario provinciale nell’ultimo congresso del Pd di Caserta? Dovrebbe, visto che è stato uno dei principali attori nella nascita della coalizione pro-Villano. Ah, un piccolo passo indietro. Nell’articolo ho dimenticato di citare il papà di Peppe, Arcangelo Roseto. C’era pure lui all’iniziativa di ieri sera del raggruppamento di Gaudino. Arcangelo sembrerebbe schiarato col Pd. E tu caro Peppe Roseto con chi stai? A Caserta col Pd e ad Orta contro? Azzardo tre ipotesi: o hai un sosia o soffri di disturbo dissociativo di personalità o (è l’ipotesi più plausibile) hai fatto l’ennesima stronzata politica. E visto che io sarei pagato dai politici vorrei sapere dal caro Peppe Roseto se sono in buona compagnia. E’ vero che per un periodo ha intascato soldi per aver collaborato, non si sa in quale veste, anche lui con l’europarlamentare Caputo? Per ora soprassiedo. Ne parlerò diffusamente nei prossimi giorni. Per concludere torno un attimo sullo schieramento di Villano e poi non vi annoio oltre. Come non potevo accorgermi della candidatura in Campania Libera del mitico, inimitabile, unico Salvatore Del Prete, alias “Magò”. Per ora mi fermo qui perché sulla sua lunga e proficua carriera politico-lavorativa si potrebbero scrivere libri. Un personaggio importante come lui, per anni alla testa dei cortigiani dell’Imperatore Brancaccio, merita uno spazio di tutto riguardo. Tutto suo. Magari ne riparlerò quando metterò sotto la lente d’ingrandimento i nomi dei tecnici progettisti di alcuni parchi di Orta “nuova”. Quali? Su due piedi mi viene in mente il parco Oliteama…
P.S. ter. Lo so, più che un articolo ho scritto quasi un racconto. In effetti ho trascurato Orta di Atella per molto tempo. Di cose arretrate ne avevo e ne ho tante. Una marea. Spero che almeno per stavolta i lettori mi perdoneranno.
(segue…)
IL VIDEO DEI “COMPAGNI”