Chiedono chiarezza. Giustamente. Su un arcano. Che non dovrebbe essere tale. Come mai il parco giochi di via Verdi di Orta di Atella è ancora chiuso al pubblico e versa in condizioni di totale degrado? È la domanda, più che legittima, che attraverso un’interrogazione hanno posto al sindaco Andrea Villano e alla sua maggioranza i consiglieri di opposizione vera Enzo Tosti, Marilena Belardo, Vincenzo Gaudino e Vincenzo Russo e quelli di finta minoranza Espedito Ziello “Cuor di leone” e Luca Mozzillo. Piccola nota a margine. Come fanno persone coerenti come Tosti, Belardo, Gaudino e Russo ad avere a che fare con Ziello e Mozzillo. Mah. Altro mistero. Veniamo al problema sollevato dall’opposizione. Quando si tratta di guai ovviamente c’è di mezzo Nicola Iovinella “un saluto, un sorriso”. La ditta della sorella Immacolata, la Progetti e Gestioni s.r.l., si era piazzata seconda ad un avviso pubblico per la concessione del chiosco che si trova all’interno della struttura. Dopo l’esclusione dell’impresa vincitrice per palesi inadempienze l’affidamento è stato conferito all’impresa di Imma Iovinella. Il 21 giugno dell’anno scorso l’amministrazione comunale ha consegnato le chiavi alla Progetti e Gestioni che si avvale della consulenza del geometra Nicola Iovinella, devastatore seriale del territorio ai tempi del boom edilizio. Affidare le chiavi di un bene pubblico nelle mani di una ditta il cui consulente tecnico è l’ex Negus dell’Utc è già di per sé un crimine politico.
Lasciamo perdere. Così vanno le cose in Italia. Non a caso siamo il Paese di Pulcinella. Orta di Atella è il Comune di “Colombina”. Inutile parlarne. Fatto sta che dal 21 giugno 2018, cioè da oltre sei mesi, a parte una ripulitina generale, il parco di via Verdi è rimasto in pessime condizioni. E finora non si conoscono ancora i motivi dello stallo. Da qui la lodevole iniziativa di Tosti, Gaudino, Belardo e Russo. Che vogliono vederci chiaro. In base al bando la ditta della sorella di Iovinella avrebbe dovuto pagare un canone annuo di 5mila euro. Cifra irrisoria. Vero. Ma in cambio si sarebbe dovuta sobbarcare i lavori per sistemare l’area e metterla in sicurezza. Non è avvenuto. Egregio sindaco, illustri consiglieri di maggioranza ci fate sapere il perché? E soprattutto che provvedimento intendete prendere? Facciamo presente che per sei mesi un parco pubblico è stato nelle mani di un privato. In tutto questo tempo si sarebbe potuto procedere a un nuovo bando. Forse oggi l’area sarebbe in condizioni migliori. E tra qualche mese sarebbe stata riaperta. C’è da dire che il bando predisposto dall’allora amministrazione Mozzillo è quanto meno carente. Non prevede né penali a carico della ditta, né indica tempi certi per i lavorii. Insomma è fatto un po’ alla Carlona in stile “Peppe Nasunciello”.
Chiosa finale sul consiglio comunale che si terrà il prossimo 17 gennaio alle 8.30. La data è stata concordata stamattina dalla conferenza dei capigruppo convocata dal presidente del consiglio Nando D’Ambrosio “Colombina”. Saranno discussi in Assise tutti i punti all’odg (con qualche aggiunta) già approvati nella seduta del 30 novembre scorso. Il consigliere Gaudino ne esce come un leone (senza cuor). Non è un vile. Non aveva preso parte ai lavori presentando un ricorso al Tar per l’annullamento della seduta per un vizio di notifica. I capigruppo di maggioranza hanno sottolineato in conferenza che per “sicurezza” è meglio riapprovare tutti gli argomenti, tra cui la variazione di bilancio, prima del pronunciamento dei giudici amministrativi. Una soluzione in salsa ortese. Suggeriamo per il futuro di svolgere 5-6 sedute consiliari per votare più volte sempre gli stessi argomenti. Per sicurezza.
Mario De Michele