Nel pomeriggio del 29 aprile 2019, i Carabinieri della Tenenza di Caivano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – in accoglimento della richiesta della Procura della Repubblica – nei confronti un imprenditore edile di Afragola (C.G.), per i reati di stalking, violenza sessuale ed estorsione commessi ai danni di una giovane donna e madre. Le attività investigative traevano origine dalla denuncia-querela, presentata, nel marzo scorso, dalla persona offesa, la quale lamentava le condotte vessatorie, le continue richieste di natura estorsiva e le violenze sessuali subite dall’indagato, che agiva come ritorsione a seguito della decisione della donna di interrompere la loro relazione sentimentale. Da quel momento – infatti – l’indagato, non tollerando la decisione – a suo avviso – inattesa della vittima, aveva iniziato a porre in essere una serie di condotte gravemente vessatorie, volte a distruggere psicologicamente la persona offesa: contattandola reiteratamente (attraverso telefonate e messaggi whatsapp); costringendola con violenza a subire rapporti sessuali; pretendendo, con minaccia, la restituzione dell’equivalente delle somme di denaro, corrispostele in costanza della loro relazione sentimentale e prospettandole, ove la stessa non avesse ceduto ai suoi odiosi ricatti e avesse realmente deciso di “tagliare i ponti” con lui, la eventualità di diffondere tra i suoi amici e familiari una serie di fotografie che la ritraevano nuda e intenta a compiere atti sessuali con lui, al chiaro scopo di danneggiarne l’immagine e dunque di “rovinarla” (immagini poi effettivamente diffuse tra diversi conoscenti della persona offesa). La versione dei fatti riferita dalla donna ha trovato pieno riscontro nelle dichiarazioni rese dai soggetti escussi a sommarie informazioni. Le indagini condotte in tempi celeri dalla Procura della Repubblica di SMCV, hanno – quindi – consentito di cristallizzare un quadro probatorio nitido, conducendo all’applicazione nei confronti del C. G. della misura cautelare della custodia in carcere. Quest’ultimo, è stato quindi tradotto presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale, in attesa delle formalità di rito.

 

 

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