Sono Oltre sessanta avvisi di garanzia sono stati notificati a carico di presunti furbetti del cartellino. Un nuovo scandalo che stavolta vede come teatro uno degli ospedali più importanti di Napoli: il Cardarelli. Al termine di indagini sostenute da video e servizi di appostamento sarebbe emerso come anche nella grande struttura ospedaliera partenopea molti dipendenti erano soliti registrare l’ingresso per poi disertare il lavoro. In una prima tranche di indagine, sono coinvolti nove centralinisti (assistiti – tra gli altri – dal penalista Giovanni Principe), mentre in un secondo filone sono coinvolti 54 impiegati. Timbravano e lasciavano l’ospedale per seguire altre attività ovviamente private, lasciando sguarniti uffici e provocando disservizi. Truffa e violazione della legge Brunetta sono le accuse mosse dal pm Giancarlo Novelli (destinato a lasciare Napoli per ricoprire il ruolo di aggiunto a Catanzaro) per conto dell’ufficio mani pulite guidato dal procuratore Gianni Melillo. Anche un minorenne veniva usato per ‘strisciare’ il cartellino al posto dei dipendenti, secondo quanto emerso dalle verifiche del commissariato Arenella.