Con il voto alle porte tra i parlamentari campani che non varcheranno più i palazzi romani ci saranno tanti del Movimento 5 Stelle. A guardare i sondaggi, così come i risultati delle ultime elezioni europee, sarà impensabile per Di Maio & company riuscire a bissare il 50 per cento ottenuto alle ultime Politiche. Consensi in picchiata, ma tra i campani sono tanti i parlamentari che in questo anno di legislatura hanno aspramente criticato la gestione Di Maio. Primo e ultimo giro a Palazzo, ad esempio, per Catello Vitiello da Castellammare. Dopo un’inchiesta del Mattino che scoprì la sua appartenenza alla massoneria, fu estromesso dai 5 Stelle. Vitiello non ha però mai abbandonato il suo scranno, non prenderà il vitalizio ma tornerà nel suo studio legale. Vicine a Roberto Fico, difficilmente ci saranno Doriana Sarli e Gilda Sportiello: la prima riprenderà a fare la veterinaria, l’altra spenderà sul mercato una laurea in Scienze dell’Educazione. Prima e ultima legislatura anche per Franco Ortolani, classe ’43: non arrivare al vitalizio sarà un problema superabile. Chi rischia di restare fuori è Sergio Puglia, ma c’è un esercito di deputati e senatori alla seconda legislatura che dovrebbero restare fuori dai giochi. Se il Movimento 5 Stelle è dato in picchiata, il Pd è invece in leggera risalita. Sulla carta dovrebbe eleggere più parlamentari rispetto all’attuale legislatura. Per i Democrat i destini di nuovi candidati e parlamentari in uscita si giocano tutti sui fragili equilibri interni. All’ultima tornata furono eletti quasi tutti parlamentari di stretta osservanza renziana, oggi il partito in Campania è assai più a trazione deluchiana con il governatore che dovrebbe avere forte voce in capitolo. I giochi sono in corso e ogni scenario difficile da prevedere. Complesso ipotizzare una ricandidatura per il napoletano Raffaele Topo, dovrebbero resistere Gennaro Migliore e Valeria Valente, quest’ultima ha tenuto le redini della Commissione d’inchiesta sul Femminicidio. Potrebbe riaffacciarsi in Parlamento l’attuale sindaco di Portici, Enzo Cuomo. Si deciderà tutto ai tavoli romani, a patto di trovare un accordo tra le varie correnti. Tanto più che l’attuale segretario Pd, Nicola Zingaretti, non ha suoi uomini di fiducia in Campania. Per certo, a meno di accordi con i fuoriusciti di Liberi e Uguali, dovrebbero sicuramente dire addio al proprio seggio Michela Rostan e Federico Conte eletti con Leu. A meno di colpi di prestigio di Berlusconi nella prossima campagna elettorale anche Fi dovrebbe rivedere al ribasso le stime dei consensi. Le liste le stilerà il Cavaliere in persona. Candidata in Campania nonostante origini calabresi, fedelissima del cerchio magico, dovrebbe trovare nuovamente un seggio la 29enne Marta Fascina, qualche giorno fa anche protagonista di un editoriale sul Giornale. L’alternanza di genere dell’attuale legge elettorale dà chance maggiori al gentil sesso. Sicura rieletta Mara Carfagna, ma bisognerà sciogliere il rebus su chi dei suoi 4 fedelissimi (Paolo Russo, Enzo Fasano, Marzia Ferraioli e Gigi Casciello) riuscirà a riportare con sé nei Palazzi. Pronto a rientrare in corsa c’è Stefano Caldoro dopo oltre 4 anni in Consiglio Regionale. Ma non per tutti le porte si apriranno. Chi problemi certamente non ne ha è la Lega che viaggia con il vento in poppa, così come Fratelli d’Italia che dovrebbe riuscire ad eleggere stavolta più di un solo candidato: in questa legislatura è toccato al solo Antonio Iannone.