La Romeo Gestioni Spa respinge le ultime accuse mosse dalla Procura di Napoli che oltre al noto imprenditore Alfredo Romeo, non nuovo a coinvolgimenti inchieste giudiziarie, vede iscritti nel registro degli indagati anche l’ex deputato Italo Bocchino, l’ex governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, e il direttore dell’Asl Na1, Ciro Verdoliva (leggi qui). “L’accusa di associazione a delinquere è già stata precedentemente esclusa categoricamente e motivatamente dal Tribunale di Napoli in sede cautelare”. Ma non si limita a questo la nota diffusa dalla società: “L’intero impianto accusatorio è costruito sull’ipotesi di una turbativa d’asta per l’assegnazione e aggiudicazione di appalti, mentre i fatti contestati non riguardano gare, né appalti, né assegnazioni di gare” e, “a fronte di narrazioni e titolazioni pregiudizialmente colpevoliste, il dato oggettivo della notizia è che si è solo in una fase di richiesta di rinvio a giudizio, che sarà serenamente valutata dal gup Simona Cangiano il 6 dicembre prossimo”. E non è tutto. Si torna all’assoluzione del global service in cui sotto accusa era finito il ‘Sistema Romeo’, altra indagine finita con tante assoluzioni. “A distanza di oltre undici anni dalla prima evidenza di questa formula – evidenzia il comunicato – e nonostante sentenze della Cassazione che ne negano l’esistenza, viene ancora usata per eccitare i mass media”. Per la Romeo Gestioni spa, “agli atti risulta evidente l’abissale distanza tra i capi di imputazione della richiesta e i fatti oggettivamente contestati dai pm. Ragione per cui la scrivente società è altrettanto serenamente certa di poter dimostrare la propria assoluta estraneità ad ogni accusa”. La società, infine, “non può fare a meno di rimarcare che l’enfasi mediatica data alla notizia è inversamente proporzionale alla assoluta non-novità del fatto. Si tratta infatti di cose risapute dal febbraio del 2018 (un anno e nove mesi), fatti per i quali è già in corso un processo per un azionista di questa società, Alfredo Romeo. Dal che il paradosso di un ‘parallelismo divergente’, con due procedimenti contemporanei e separati: al presunto corruttore da una parte e ai presunti corrotti dall’altra”. Intanto, il prossimo sei dicembre, sarà celebrata la prima udienza preliminare a carico di 55 imputati: per Romeo, la prima accusa resta quella di associazione per delinquere. In questo scenario, sono coinvolti ben sette rappresentanti delle forze dell’ordine (due carabinieri, due finanzieri e tre poliziotti) che rispondono, a vario titolo, di violazione di atti coperti e accessi abusivi al sistema informatico.