Ancora sotto shock la comunità di Carinola per quanto accaduto nel pomeriggio di ieri in una casa di riposo della cittadina: lo scoppio improvviso di un vasto incendio ha provocato la morte di due ospiti della struttura. Il tempestivo intervento di tre squadre dei vigili del fuoco ha fatto sì che gli altri ospiti fossero salvati ma non c’è stato niente da fare per Emma Romagnolo, 56enne di Sant’Andrea del Pizzone, frazione di Francolise, e Anna Penna, 79 di Sant’Agata de’ Goti, rimaste entrambe intrappolate nel centro in preda alle fiamme. La struttura nel paese del Casertano ospita 28 persone, provenienti da diversi comuni della Campania. Una volta visto il fumo che si sprigionava dall’ultimo piano alcune persone, insieme ai carabinieri del posto, si sono immediatamente attivate per domare le fiamme. Il sindaco Antonio Russo, addolorato, si è detto “sconvolto” per l’accaduto e ha dichiarato che “la comunità di Carinola è in lutto”.

A scopo precauzionale l’intera struttura è stata posta sotto sequestro e per gli ospiti messi in salvo è stato disposto il trasferimento temporaneo altrove. Da quanto si è appreso l’incendio è divampato all’interno dei locali della lavanderia e, in poco tempo, si è sviluppato nella cucina adiacente e nelle altre stanze. I vigili del fuoco, con l’aiuto dell’autoscala, sono riusciti a mettere in salvo altre quattro persone, ospiti della struttura, facendoli uscire dalla finestra. Un intervento reso difficoltoso dall’età degli ospiti e dalle loro difficoltà motorie. Ora spetterà a carabinieri e vigili del fuoco chiarire le cause che hanno portato alla tragedia e se vi siano stati altri problemi agli impianti. Al vaglio le autorizzazioni amministrative possedute dalla cooperativa ed il rispetto delle norme di sicurezza igienico-sanitarie. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il sequestro dell’intero immobile. La residenza ‘Il Pino’ gestita da Luigi Lepore aveva preso sede presso quell’edificio di Corso Umberto I dal luglio scorso. L’accesso è consentito su due lati: il portone d’ingresso ed un cancello in ferro adiacente all’ingresso grazie al quale si può accedere al locale mensa ricavato in una ‘tavernetta’. Le inferriate sono poste solo su due finestre, del tutto assenti sulle balconate fronte strada e nelle finestre del sottotetto. Passato lo stato di criticità dovuto all’incendio mortale gli ‘ospiti’ saranno riaffidati, sistemandoli presso un’altra onlus.

 

 

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