“Nell’area industriale di Giugliano – aggiunge – questa recinzione non e’ stata fatta negli anni passati proprio per la co-presenza della comunita’ di nomadi. Asi ha provveduto a recintare l’area, non c’e’ niente di xenofobo in questo ma si tratta solo della recinzione di una proprieta’ privata”. Secondo il sindaco di Giugliano, “la lettura distorta dell’opera e’ avvenuta perche’ in concomitanza con la delocalizzazione dei rom, ma al contrario e’ proprio perche’ loro stazionavano all’interno dell’area che non si e’ potuta fare prima”. Anche nelle altre realta’ industriali, aggiunge Pianese, “c’e’ sempre una recinzione, una guardia giurata e si puo’ entrare solo con un pass. Non e’ una terra di nessuno, c’era bisogno di dare un’organizzazione piu’ razionale”, conclude.
E’ stato inaugurato oggi il muro alto due metri e lungo 600 che proteggera’ l’area industriale di Asi a Giugliano, in provincia di Napoli. Alla consegna formale dell’opera presso la sede del Cig, il consorzio che raggruppa i 50 imprenditori della zona, era presente anche l’assessore regionale ai Trasporti della Regione Campania, Sergio Vetrella. Il muro separera’ la zona industriale da un accampamento di rom: questi ultimi sono stati spostati proprio per consentire l’edificazione del muro, sollevando le polemiche di alcuni che hanno guardato all’opera come a un ‘nuovo’ muro di Berlino. “Come tutte le realta’ industriali, anche questa zona e’ privata e va recintata”, spiega all’ADNKRONOS il sindaco di Giugliano, Giovanni Pianese.