Pompei protagonista al ‘Westchester Italian Cultural Center di New York’: il progetto presentato e’ quello di una Pompei archeologica che si fonde con le tecnologie moderne, alla luce della ricostruzione degli ambienti e della vita della antica citta’, proponendo la possibilita’ al turista di vivere un giorno da antico romano, mangiando da antico romano, dormendo da antico romano e ‘lavorando’ da antico romano. L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione comunale e che prevede la ‘ricostruzione’ delle antiche domus, sottolinea una nota del Comune, e’ piaciuta agli americani che hanno invitato il sindaco di Pompei Claudio D’Alessio a New York per esporre ed illustrare il report del progetto.
Gli americani sono intenzionati a prendere in prestito l’idea per realizzare un progetto simile. ”Esportare in America l’esempio Pompei e’, anche, un modo per far conoscere alle nuove generazioni americane gli scavi cittadini e promuovere, in un misto di cultura e archeologica, la citta’ nuova, quella Pompei simbolo di pace e accoglienza, che non a caso presenta nel centro storico un monumento dedicato alle vittime delle Torri Gemelle”, ha commentato il sindaco da New York. Il parco archeologico che si intende realizzare fara’ rivivere un giorno da antico romano a chi, tra i milioni di turisti che ogni anno visitano gli scavi di Pompei, volesse sperimentare i gusti di duemila anni fa assaporando il vino addolcito con il miele, in un termopolio simile a quello visitato il giorno prima, o pernottando in una domus fedelmente ricostruita fantasticando su atmosfere sensuali o sui rituali presenti all’interno di Villa dei Misteri, o assistendo alla colorazione delle stoffe in una piccola fullonica. Il Foro, le domus e le terme saranno ”clonate” in prossimita’ della loro reale collocazione, ma al di fuori del perimetro della citta’ archeologica. ”Il progetto – continua D’Alessio – intende regalare ai turisti il fascino di ‘rivivere Pompei’ a coronamento di un viaggio nel tempo. Le iniziative capaci di trattenere i turisti devono essere intimamente connesse alle emozioni del giorno prima, vissute nella citta’ sepolta, e stimolare, cosi’, la voglia di ritrovarle nella Pompei di oggi”.