Scalda i cuori, da speranza. Nichi Vendola, con il suo carisma, irrompe nelle vicende politiche dell’agro aversano e infiamma il popolo di Sinistra Ecologia e Libertà che, carico di entusiasmo,
ha affollato il salone del Santuario della Madonna di Briano a Casal di Principe. “Questa è la nostra terra” era il titolo scelto dai dirigenti casertani di Sel per confrontarsi con Don Tonino Palmese, referente regionale di Libera, Raffaele Cantone, ex Pm antimafia della Procura di Napoli, Rosaria Capacchione, cronista de Il Mattino, e Franco Tavella, segretario regionale della Cgil Campania. “Ambiente, legalità e lavoro”, invece, i temi che sono stati sviscerati nei vari interventi tra cui quello di Giuseppe Pagano. Il fautore della Nuova Cucina Organizzata, diventato un simbolo del movimento animafia in terra di lavoro. Un’esperienza importante quella della Nco che è stata sottolineata anche da Raffaele Cantone, il quale, nel corso del suo intervento, ha auspicato che “siano in molti a seguire l’esempio della Nco perché i beni confiscati devono essere produttivi”. Cantone ha anche rilanciato la necessità di una politica scevra da condizionamenti camorristici, ma non ha risparmiato critiche a quanti per decenni hanno ignorato lo scempio in atto su un territorio che parte dall’agro aversano e arriva fino alla sua Giugliano.
Tavella ha rivendicato l’importanza dell’articolo 18 e della libertà sindacale. Libertà che oggi non c’è perché si permette alle aziende di non assumere gli iscritti alla Cgil e alla Fiom, come nel caso di Pomigliano o della Magneti Marelli.
La necessità di una politica nuova, onesta e vicina alle esigenze della gente sono stati i temi dell’intervento di Nichi Vendola che non ha risparmiato critiche a Nicola Cosentino, che in questi giorni attraverso il fratello ha presentato una querela chiedendo la distruzione del libro “Il Casalese”, e indirettamente al governo Monti: “un governo – ha detto Vendola – che si regge su quelle stesse persone che sostenevano il governo Berlusconi e che sono al centro di vicende che potrebbero rivelarsi pericolose per il paese”. Vendola, inoltre, ha rifacciato allo stato di aver interrotto le politiche dell’antimafia. “Ricordate – ha chiesto retoricamente alla platea – chi sia oggi il presidente della commissione antimafia o cosa sia stato fatto in questo campo nell’ultimo periodo”.