CASERTA – Si è svolta, in Regione Campania, una riunione di un tavolo convocato dall’assessore regionale Severino Nappi sulla chiusura della cava e sulla delocalizzazione del cementificio Moccia. Per l’Amministrazione comunale vi hanno partecipato il sindaco Pio Del Gaudio e gli assessori Teresa Ucciero e Giuseppe Greco.
Erano presenti i rappresentanti della Cementi Moccia, quelli dei sindacati e anche l’assessore provinciale Giovanni Mancino. L’Amministrazione comunale ha ribadito la sua posizione, già espressa anche con recenti note stampa, che si concretizza nella necessità di procedere, nei tempi definiti, alla chiusura e alla delocalizzazione di cave e cementifici e alla formazione e alla riconversione occupazionale dei lavoratori ivi impegnati. “Una necessità – conferma il sindaco Pio Del Gaudio, unitamente agli assessori presenti al tavolo – che si coniuga con l’urgenza di mantenere fermi e certi i tempi di realizzazione del Policlinico, per il quale peraltro salutiamo con soddisfazione l’annuncio di una nuova riunione nella Capitale il 4 aprile prossimo”. “Nonostante la notizia di un ricorso della Cementi Moccia avverso le nostre recenti determinazioni – aggiungono il sindaco Del Gaudio e gli assessori Ucciero e Greco – ribadiamo la nostra posizione. Riteniamo che le questioni, come abbiamo anche compiutamente rappresentato al Governatore Caldoro, vadano affrontate in un’unica definizione, anche perché Caserta e il suo territorio non possono consentire che si aprano fratture e diverse considerazioni tra diversi comparti dei lavoratori, il cui mercato è già afflitto in Terra di Lavoro da gravi e diversificate problematiche”. “Consideriamo indispensabile – proseguono il sindaco e gli assessori – che le richieste e le considerazioni della Cementi Moccia, che ha recentemente richiesto di continuare ad utilizzare le proprie aree per l’utilizzo dei materiali cavati, vengano trattate in una conferenza dei servizi convocata dal competente Ufficio del Genio Civile, nel corso della quale presteremo ad esse la più utile considerazione, e che la più ampia materia della chiusura di cave e cementifici, della loro delocalizzazione, della formazione della riconversione occupazionale dei lavoratori meriti l’attivazione di un accordo di programma a livello nazionale”. “Cogliamo l’occasione – concludono – per ribadire ancora una volta l’obiettivo primario della tutela ambientale, del rispetto delle regole e dell’attivazione di sani processi di crescita e sviluppo del territorio”.