I senatori radicali eletti nelle liste del Pd, Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti chiedono al ministro della Salute di impegnarsi per togliere l’obbligo della ricetta per ”la pillola del giorno dopo” cosi’ da evitare alle donne ”umilianti via crucis nei pronto soccorso, per mendicare una ricetta che viene spesso loro illegittimamente negata da sedicenti medici ‘obiettori’ ”. I senatori radicali citano come riferimento a cui dovrebbe ispirarsi il ministro Fazio la decisione del presidente americano Barack Obama. ”L’amministrazione americana, attraverso l’Health and Human Services Department, ha esteso la copertura assicurativa obbligatoria – spiegano i senatori – per tutto cio’ che concerne il controllo delle nascite. La legge, che di fatto elimina il ‘copay’, una sorta di ticket sanitario a carico dell’utente, riguarda la maggior parte dei piani assicurativi e fa parte di un vasto piano di espansione della copertura preventiva delle donne. Anche la cosiddetta ‘pillola del giorno dopo’, negli Usa acquistabile in farmacia senza ricetta, sara’ coperta dalle assicurazioni, senza alcun costo per il paziente. Bonino, Perduca e Poretti sollecitano inoltre il ministro della Salute a pubblicare i dati sull’utilizzo della pillola abortiva Ru486, a 20 mesi dalla sua legalizzazione. ”La Relazione del governo sulla legge 194, presentata con sei mesi di ritardo, giovedi’ 4 agosto, ad un Parlamento chiuso per ferie, dedica alla Ru486 – lamentano i parlamentari radicali – la bellezza di venti righe, da cui apprendiamo solamente che l’aborto farmacologico e’ stato praticato in 3.775 casi (senza incidenti di rilievo, non dispiaccia alla sottosegretaria Roccella) e che in tre regioni – Abruzzo, Calabria e Sardegna – non e’ stato possibile mettere a disposizione delle donne neppure una pillola abortiva”.