NAPOLI – La Garante campana dei detenuti Adriana Tocco, che nei giorni scorsi insieme all’Assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli Sergio D’Angelo, ha visitato la casa circondariale napoletana, in una nota afferma di aver riscontrato lo “stato di grave disagio in cui versano i detenuti, stipati in alcuni casi in nove nella stessa cella per ventidue ore al giorno senza alcuna attività di lavoro o formazione”.
“Per questo – ricorda la Tocco – il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sta valutando la possibilità di costruire un nuovo carcere in Campania, che consentirebbe di alleviare le condizioni di disagio estreme presenti attualmente nelle carceri campane e di ridurre il gap esistente tra il numero di detenuti residente in Campania (circa 12.000) e quelli ospitati negli istituti della regione (non oltre 7.000). Ben 5000 detenuti, infatti, risiedono in istituti penitenziari di altre regioni e perciò lontani dalle famiglie. “Occorre perciò – prosegue – un grande sforzo di collaborazione istituzionale tra Regione Campania e Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. A tale riguardo Tocco ritiene indispensabile un incontro tra il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e i vertici del D.A.P. che, afferma l’assessore D’Angelo, “é necessario anche per far sì che in tempi brevissimi, si possa accelerare la procedura per lo sblocco di 11 milioni di euro, già destinati al reinserimento dei detenuti. Fondi che andrebbero utilizzati per i corsi di formazione e progetti di lavoro, fermi ormai dal 2010, richiesti con insistenza dai Comuni e dalle Direzioni degli Istituti penitenziari. Ciò consentirebbe di rendere più sopportabili le condizioni dei detenuti ed offrire loro opportunità di lavoro esterno, e conseguentemente di bloccare l’effetto “porta girevole” per cui, chi pur avendo scontato la pena, nel 70% dei casi rientra nel circuito penale”.