La ‘dolce morte’, la voglia di lasciarsi andare. Questo il pericolo maggiore per il Napoli all’indomani della dolorosa sconfitta con la Lazio, che sembra aver pregiudicato, quasi irrimediabilmente, la qualificazione alla Champions League del prossimo anno. Perché l’unico che – almeno a parole – sembra ancora credere ad una clamorosa rimonta in extremis è Walter Mazzarri, gli altri, forse, non ci credono più.

In linea teorica il tecnico di San Vincenzo non ha nemmeno tutti i torti, basti guardare il calendario di mercoledì sera, quando il Napoli è chiamato ad affrontare in casa l’Atalanta, mentre la Lazio è di scena allo Juventus Stadium e l’Udinese sarà ospite della Roma all’Olimpico. Pensa Mazzarri: basterebbero due sconfitte, non del tutto impossibili a realizzarsi, delle dirette concorrenti ed una vittoria degli azzurri e si ritornerebbe alla situazione di partenza, con l’Udinese a pari punti (e, comunque, sfavorita nella classifica avulsa rispetto ai partenopei per l’esito degli scontri diretti) e con la Lazio in vantaggio di sole tre lunghezze. Quel che preoccupa però l’ambiente napoletano, al di là dei calcoli aritmetici, è l’immagine che la squadra ha dato nelle ultime uscite: una squadra stanca, senza idee, con una difesa debolissima ed un attacco che sembra aver irrimediabilmente smarrito la strada del gol. Come porre riparo a questo andamento lento? Mazzarri crede (o, almeno, spera) che una vittoria con l’Atalanta possa far riprendere il cammino e che la crisi possa essere soltanto passeggera. Ma c’é da fare i conti anche con il protrarsi di una emergenza che va diventando cronica: quella della rosa ristretta che, a causa anche di infortuni e squalifiche, continua a tenere tutti in allarme. Dopodomani, contro l’Atalanta, non potrà giocare Maggio, ancora bloccato dall’infortunio muscolare, e mancheranno anche gli squalificati Zuniga, Cannavaro e Britos. Al centro della difesa troverà certamente spazio l’argentino Fernandez che può considerarsi ormai un titolare nella nazionale celeste e che non ha quasi mai posto nell’undici titolare di Mazzarri. A centrocampo è previsto il ritorno di Gargano, mentre è probabile che il tecnico dei partenopei affidi l’altra maglia di ‘centrale’, part-time, a Inler e Dzemaili. Ma altri ancora sono i nodi da sciogliere: in attacco, dove quasi sicuramente Pandev sarà presente dal primo minuto di gioco, ed a metà campo, sulle fasce, dove soltanto Dossena è disponibile. Probabile, dunque, nuovamente il ritorno ad una difesa a tre con Grava, Fernandez ed Aronica, un centrocampo a quattro con Campagnaro e Dossena sui lati ed un attacco a tre con Pandev che, almeno inizialmente, dovrebbe far riposare Marek Hamsik. Tutti i calcoli e gli approfondimenti tattici di Mazzarri, comunque, si fondano su un denominatore comune, che è anche un auspicio ed al tempo stesso una speranze: che il Napoli ritrovi la strada smarrita, che riprenda vigore atletico e convinzione dei propri mezzi, perché, diversamente, il futuro è destinato ad essere poco luminoso.

 

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