Nicola Schiavone, figlio di Francesco, il boss soprannominato Sandokan, tese un tranello ad Antonio Iovine e Michele Zagaria, gli altri due capi del cartello dei casalesi, con l’obiettivo di ucciderli: li invitò ad una riunione alla quale tuttavia i due, sospettando che cosa avesse in mente Schiavone, non si presentarono. Lo riferisce il collaboratore di giustizia Pasquale Vargas, le cui dichiarazioni sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare notificata oggi a nove persone.
A sua volta, Nicola Schiavone si sottrasse a un piano organizzato da Zagaria per assassinarlo. “Ricordo – dichiara Pasquale Vargas – che nel 2007 Nicola Schiavone mi disse che avrebbe convocato una riunione con Michele Zagaria e Iovine Antonio e mi chiese di intervenire ed uccidere i predetti. Io gli dissi che ero disponibile e che però dovevo avere un po’ di soldi per sostenere la latitanza. Nicola Schiavone cercò di organizzare l’appuntamento ma non riuscì ad avere la presenza di Michele Zagaria il quale sospettava perciò il progetto non andò in porto. In verità anche Michele Zagaria voleva uccidere Nicola Schiavone in quel periodo. Le posso riferire con certezza questa circostanza. Infatti Nicola Schiavone voleva andare in vacanza in Spagna e lo disse a Basco Antonio indicandogli anche la località dove sarebbe andato. Dopo poco Nicola Schiavone apprese dal proprietario della casa che anche Michele Zagaria gli aveva chiesto una casa in quella località. Pertanto Nicola Schiavone capì che Basco Antonio aveva fatto la spia a Michele Zagaria per fargli sapere dove si trovava Nicola in modo tale da farlo ammazzare nella stessa località della villeggiatura”.